Bergamo
– Quando di là c’è uno Jacopo Borra da 22 più 7 e un Mattia Palumbo da 24 di valutazione (13+11 carambole+2 assist), per la Bcc Treviglio la vittoria (82-64; 20-15, 42-23, 63-41) è un pro forma. Per la controparte del derby, ultima a 2 vittorie al giro di boa e con la decina piena di batoste di fila (11 totali) sul groppone, invece, un pianto greco. Anzi, inglese, visto il taglio alle porte tra Santa Lucia e Natale di Dwayne Lautier-Ogunleye. Un confronto retto per un quarto. Dieci minuti scarsi in cui Jeffrey Carroll, alla seconda dal rientro dopo il crac al ginocchio, ha assaporato perfino il piacere proibito del primo vantaggio targato Bergamo Basket 2014 dal 2 novembre scorso, quando in casa con Rieti si perse ugualmente. La graduatoria è davvero da lacrime: meno 2 da Capo d’Orlando, 4 da Roma, 6 da Napoli che è in zona salvezza diretta, 8 da Scafati cui si rende visita domenica prossima dopo averlo battuto a inizio campionato come i capitolini.
Davanti a 1.381 spettatori al PalaAgnelli, arbitri il trio Pierantozzi-Yang Yao-Doronini, a poco più di un paio di giri di lancetta dal salto a due è già 7-0 ospite, chiuso dall’appoggio del centrone torinese su assist di un Ivanov formato pick’n’roll. Zugno si accolla la parte del trascinatore da remuntada con una tripla a cui risponde Caroti (9-5 Treviglio al 4′), Borra piazza la bombazza del 14-7 (5’30”). L’Usa in black comincia una serie discontinua, Allodi da oltre l’arco (12-14) riavvicina i gialloneri ed ecco l’effimero e illusorio sorpasso del losangelino, sempre punendo il minimo accenno di zona. Dura minga, parafrasando il Calindri da Carosello, perché Reati appena entrato non deve nemmeno scaldare i polpastrelli per rimettere il naso avanti con due di fila da dove vale dispari.
Le due berte di fila di Palumbo all’inizio della frazione della sirena corta dicono malissimo alla BB14 (26-15, 1’27”), che da lì si squaglia. Il 3 americano resta sul pezzo, di là è accademia pura con l’alley-oop Palumbo-Borra (28-18, 4′) e prova a darsi una sveglia dalla media anche Lautier. Il 2,15 della Bassa la indovina ancora dai 6,75 (31-20, 6’30”), imitato dal suo capitano che a 1’30 e a 1’10 dalla pausa ne piazza un altro paio, agevolando il massimo vantaggio di Palumbo a metà del guado in comoda entrata.
Al rientro in campo alla banda del buco dalla lunga nel paniere altrui si aggiunge il bulgaro e il gap si trasforma in voragine (47-25, 2′). Zugno si cimenta nell’accenno di shootout stroncato sul nascere, Caroti allunga sul 51-28 nel gioco a due con l’eccellente due metri tuttofare. In 26 minuti nessun cittadino è in doppia cifra: i due stranieri sparigliano a 9 sull’entrata del 33-51 dell’inglese, Carroll arriva a 15 entro la fine del terzo periodo, ma tra il losco e il fosco la bomba di Reati e Taddeo la riportano sul più 23 (63-40, 9′). Nell’ultima corsetta cronometrica c’è il più 26 di Borra, al terzo missile aria-aria e dopo metà fatica consumata dalla lunetta (3’20”). Il garbage time prosegue con l’estemporaneo acuto di Dieng da 7 metri; sotto di 23 si desta pure Marra (74-54, 6′), segnano pure il 2002 Manenti e dalla carità il 2000 Nani, mentre il londinese in odore di taglio insacca dall’angolo per il meno 19 (61-80). AAA novità cercandsi, ma non è che il cambio di un solo forestiero possa risolvere tutte le pecche di un roster a metà fra l’inesperto e l’inadatto.
Si.Fo.