Saluti e ringraziamenti.
Gianluca Petronio, da tre anni general manager della Bergamo Basket, a tre giorni dalla scadenza del suo contratto, saluta la città, i tifosi e il club giallonero con una lunghissima lettera pubblicata sul sito della BB14.
Lettera di bilancio di tre anni complicati, con due ultimi posti in A2 e una stagione in B sorprendente, tre anni con in mezzo la pandemia, con il dramma della prima ondata vissuta a Bergamo, con una ripartenza difficile con gli spalti vuoti e l’indifferenza di una città che non palpita per la palla a spicchi.
Tecnicamente non proprio una lettera d’addio, ma i bilanci e i ringraziamenti si fanno alla fine di un viaggio, non durante il percorso, per cui…
Petronio in questi anni ha svolto un grande lavoro di risanamento dei conti e ha contribuito a mantenere la barra societaria dritta, garantendo una credibilità ad una società che ha sempre faticato in termini di programmazione e progettualità.
Bergamo perde un dirigente che ha lavorato tanto e si è speso tanto e che rappresenta un asset importante, una sorta di colonna portante.
Senza di lui sembra ancora più difficile che il club giallonero possa andare avanti.
Di seguito il testo integrale della lettera di Petronio.
Alla naturale scadenza del mio terzo contratto annuale con BB14, mi sento di dover spendere due parole di saluto e ringraziamento alla società ed alla città che mi ha ospitato meravigliosamente da un così lungo tempo. Non sono molto avvezzo a dichiarazione pubbliche, interviste e conferenze, ma quando mi esprimo lo faccio con convinzione e dal profondo del mio intimo. Già prima del mio arrivo a Bergamo, e fino ad oggi, la Società BB14 ha sempre avuto difficoltà a finanziarsi compiutamente in una città che forse non ne sa apprezzare i valori e gli sforzi: infatti, in tutti questi anni, la società ha lottato per stare dentro a piani previsionali sempre più prudenti e morigerati, che hanno portato anche ad una retrocessione in serie B. Una terza serie che pareva addirittura opportuna dal punto di vista finanziario, ma che invece non ha risolto la questione. Quindi non posso che ringraziare quei pochi coraggiosi che hanno finanziato con grandi sacrifici personali ed aziendali e molta passione il progetto di BB14, ed ogni anno hanno “armato” e fatto salpare una nave/squadra con i mezzi adeguati a navigare in mari via via sempre più tempestosi. Anche il Covid, e molte altre questioni imprevedibili, hanno reso la navigazione più dura e complessa, ma la nave ad ogni fine stagione è rientrata in porto sana e salva, con ciurma e carico in ottime condizioni. Ed allora non posso che ringraziare ed onorare tutti gli equipaggi che si sono succeduti sulla nave, quelli che sono risaliti con me a bordo per il viaggio successivo, ma soprattutto quelli che una volta scesi hanno saputo valorizzare il loro impegno per e con BB14 trasferendosi su altre navi, portando la società, la città ed il ricordo nel proprio cuore.
Non posso non ringraziare e stimare quanti lavorando nell’ombra e spesso invisibili contribuiscono a far ripartire il viaggio e ne seguono con entusiasmo la rotta. Anche ora sono lì presenti ed attivi, supportano e sostengono sempre: gli encomiabili Fo de Co’, gli altri tifosi, gli appassionati, la stampa tutta, le istituzioni sportive e logistiche, i medici e gli istituti medici, le società collaboranti senza le quali, davvero, non avremmo avuto negli anni sufficiente equipaggio e diritto ad iscriverci ai campionati, ecc. ecc. Devo ringraziare senza far nomi chi mi ha voluto, chi mi ha portato, chi mi ha riconfermato, chi probabilmente mi riconfermerebbe ancora nel mio ruolo fosse possibile.
Ringrazio la bellissima ed elegantissima Bergamo ed i suoi fieri cittadini di avermi dato casa ed ospitalità in questi tre anni. Sono onorato ed orgoglioso di aver vissuto i drammatici momenti Covid nel suo epicentro, ed aver constatato la forza e la durezza di un intero territorio che nonostante tutto non si è fatto abbattere. Ho portato sulle spalle in giro per l’Italia, leale ed orgoglioso, il motto “Bergamo ringrazia e non dimentica”, lo ho fatto mio ed oggi replico convinto “Grazie Bergamo, Gianluca ringrazia tutti e non dimentica!!!”
Per chiudere rivolgo un sentito appello a quanti possano ascoltarlo: alla fine di ogni viaggio, negli anni scorsi, scendendo dalla nave trovavo sempre almeno un “armatore” ad accogliermi, preoccupato sì, ma ancora desideroso di far ripartire quanto prima la nave (grazie per questo a Massimo, Matteo, Claudio e a chi collaborava con loro) con proposte, piani e risorse vere. In questo ultimo viaggio no, benché la nave rientrasse col gran pavese del successo, ad aspettarla ed aspettarmi non ho trovato nessun vero armatore. Non è certo un fatto personale, ma il disagio societario è evidente e molto preoccupante, e da mesi nessuno mi coinvolge (nonostante il mio ruolo e carica) su questioni che si proiettino nel futuro. Quando lo ho chiesto io prima dei playoff, mi è stato detto che i tempi non erano ancora quelli opportuni.
Vi prego allora ed insisto: Amministratori, Soci, Città, non demordete! Il piano che lo scorso maggio ho disegnato con Matteo ed approvato da tutto il CDA, seppur mandato colpevolmente in atto a fine luglio, ha funzionato alla grande e si può replicare, basta saperlo clonare. Il successo di quel piano va condiviso con chi (i tecnici) ha condotto sul campo magistralmente la squadra e con la squadra stessa che ha fatto dei propri limiti una forza prorompente. Sono fiero di aver avuto con me quel equipaggio fino a gara 5 di Cividale. Ha meritato molto ed anche di più. Qual è oggi il mio segreto desiderio allora? Che la società resista, salvi il titolo e lo mantenga a Bergamo, mille persone di cui metà giovanissimi possano alla domenica sognare e giocare basket al palasport. Ed io? A me basterebbe vedere la nave ripartire ad agosto a pieno regime, non importa come e con chi sopra. Pur di vederla partire la guarderei volentieri e con gioia anche da terra e da lontano.
Ancora grazie.
Tanto vi dovevo.”
Gianluca Petronio