L’ennesima parata di sportivi che hanno dipinto un’epoca con le loro pennellate di classe ma soprattutto di sacrificio, in allenamento come in gara. O in corsa, visto che la guest star del cameraman-collezionista di maglie Beppe Rota, dall’una e mezza a oltranza nel suo studio di Sovere, è Alberto Cova, cui sarà dedicato l’incontro del prossimo sabato 12 novembre: si tratta, per chi non sapesse, del campione olimpico dei 10000 metri piani ai Giochi di Los Angeles 1984, dopo essere stato mondiale a Helsinki 1983 ed europeo ad Atene 1982, anno in cui ebbe inizio il suo lungo interregno da primatista italiano dei 5 mila fino allo scettro sottrattogli nel ’90 da Salvatore Antibo.
L’altro ospite d’onore, invece, viene da tutt’altra disciplina sportiva. A fianco del sessantaquattrenne brianzolo di Inverigo, c’è il sessantanovenne, nativo di Ceresara (Mantova) ma cresciuto ad Arzago d’Adda, Gianbattista “G.B.” Baronchelli, provetto corridore ciclista, molto amato in tutta la Lombardia. Professionista dal 1974 al 1989, argento ai Mondiali di Sallanches nel 1980, ha all’attivo due Giri di Lombardia, un Giro del Piemonte, un Giro di Romandia (’77), sei Giri dell’Appennino consecutivi e cinque tappe al Giro d’Italia che gli valse tre podi, due da secondo (nel ’74 dietro Merckx e davanti a Gimondi, nel ’78 dietro De Muynck) e uno da terzo (nel ’77, vittoria di Pollentier). Da Beppe Rota, insomma, la crème de la crème, anche se di un’altra generazione: gli eroi dello sport vanno celebrati dal vivo e nella memoria collettiva.