La Bergamo Basket 2014 s’è presentata a partner, sponsor e Istituzioni nel suggestivo scenario del Monastero di Astino. Anfitrione della serata Roberto Amaddeo, patron di “Da Mimmo” che ha associato il nome della storica attività di famiglia al sodalizio giallonero finanziandolo con parte del ricavato delle pizze speciali “Schiacciata” e “A spicchi”: “Presentiamo la BB14 in questa location specialissima per sottolineare che insieme a Bergamo anche il basket sta conoscendo un periodo di rinascita: uno sport intenso, emozionante e intelligente, uno dei fattori educativi più importanti per i ragazzi perché permette di credere ai sogni”.
“Una serata dedicata ad atleti e staff, ma voglio soffermarmi sul come e sul perché il roster è stato costruito: la volontà condivisa col coach era di prendere in considerazione l’aspetto tecnico e umano – l’intervento del presidente BB14 Enzo Galluzzo -. Ogni profilo è stato valutato in termini di doti funzionali alla squadra e per qualità comportamentali. I giocatori devono rispecchiare l’immagine della Società: un atleta della BB14 deve esserlo anche in giro per la città”.
“Il confronto e il dialogo con la realtà cestistica della città vale anche in prospettiva futura, ovvero quando sarà pronta la nuova struttura polivalente – afferma l’Assessora allo Sport del Comune di Bergamo, Loredana Poli -. Mi trova d’accordo l’idea di Amaddeo: una presentazione in un luogo così caro a tutti i bergamaschi assurge a simbolo di un nuovo inizio”.
Per le Istituzioni, presente anche l’esponente del consiglio provinciale Giorgia Gandossi: “Con BB14 è una collaborazione proficua fin dal primo incontro, non solo per il progetto Hoop nelle scuole contro il bullismo. Ai giocatori si chiede di essere un esempio anche per le sfide della vita quotidiana: voi siete ciò che i bambini vedono e cercano di imitare”.
A nome di Regione Lombardia, la sciatrice olimpionica Lara Magoni, sottosegretario con delega a Sport e Giovani: “96 squadre per 6 posti sono numeri da sfida tosta e complessa, deve essere affrontata con energia ed entusiasmo. Lasciatevelo dire da chi ha affrontato tante sfide dal cancelletto: condividere un obiettivo significa condividere un percorso di vita. Per questo club io ci sarò sempre: indossare una maglia che rappresenta Bergamo è un orgoglio”.
Un partner fondamentale è Promoberg, rappresentata nell’occasione dall’amministratore delegato Davide Lenarduzzi: “Grazie al Memorial Signorelli alla Fiera di Sant’Alessandro abbiamo toccato con mano l’onere e l’onore di portare avanti il nome della città assunti dalla BB14 in ambito cestistico. Quello con la Società giallonera sarà un appuntamento fisso. Fiera di Bergamo è con voi e vi tiene le porte sempre aperte”.
“Siamo ripartiti con entusiasmo e con ragazzi motivati per portare avanti un progetto seguito ad anni non felici sul piano dei risultati – il pensiero del vicepresidente giallonero Claudio Zanese -. Tra due anni speriamo di festeggiare il nuovo palazzetto di Bergamo con l’obiettivo sportivo centrato”.
“Mettiamo sempre l’accento su un progetto non unico, ma diverso. Diverso perché coagula realtà imprenditoriali importanti e coinvolge le Istituzioni accentuando l’aspetto sociale – rimarca il general manager Alberto Zanga -. Avere qui i nostri partner è motivo di soddisfazione, perché conferma la realizzabilità del progetto: questo ci rende più determinati”. “Ci fa onore avere con noi le persone che hanno aderito al nostro progetto – aggiunge il direttore marketing e responsabile relazioni esterne e istituzionali, Paolo Ferrari -. L’auspicio è che altri partner ci appoggino: senza di loro, tutto questo non sarebbe possibile”.
Infine, la squadra. “Lavoriamo duramente dal 20 agosto, abbiamo fame di partite vere. Ma stiamo affrontando tutto molto serenamente: non vediamo l’ora di divertirci”, il parere di Alexander Simoncelli, confermato capitano. “Ci accomuna un grande desiderio di rinascita e la volontà di portare in alto la squadra e la città – chiude il coach Gabriele Grazzini -. Istituzioni e partner ci danno una scarica di adrenalina. Una qualità ce l’abbiamo sicuramente: l’abitudine al lavoro quotidiano”.
Foto Andrei Eduard Huiala