Italia – Uruguay 0-1Italia (3-5-2):
Buffon 7; Barzagli 6,5, Bonucci 6,5, Chiellini 6,5; Darmian 6, Verratti 6 (29’st Thiago Motta s.v.), Pirlo 6, Marchisio 5,5, De Sciglio 6; Balotelli 4,5 (1’st Parolo 6), Immobile 5 (26’st Cassano 5). A disp.: Sirigu, Perin, Abate, Paletta, Candreva, Aquilani, Cerci, Insigne. All.: Prandelli.
Uruguay (4-3-1-2): Muslera 6,5; Caceres 6,5, Gimenez 7, Godin 7,5, A. Pereira 4,5 (17’st Stuani 5); A. Gonzalez 6, Arevalo Rios 6,5, C. Rodriguez 6,5 (32’st Ramirez 6,5); Lodeiro 5 (1’st Maxi Pereira 6,5); Suarez 5, Cavani 5,5. A disp.: Munoz, Silva, Fucile, Coates, Gargano, Perez, Hernandez, Forlan. All.: Tabarez
Arbitro: Rodriguez Moreno (Messico)
Assistenti di linea: Torrentera Rivera e Quintero Huitron (Messico)
Reti: 36’st Godin (U)
IV uomo: Geiger (Stati Uniti)
Note: ammoniti Balotelli (I), Arevalo Rios (U) e De Sciglio (I) per gioco scorretto; Muslera (U) per comportamento non regolamentare. Espulso al 14’st Marchisio (I) per gioco scorretto
Stadio: Arena Das Dunas di Natal
Migliore in campo: Buffon (I)
NATAL – Fine delle trasmissioni: l’Italia esce mestamente dai Mondiali, perdendo di misura il terzo e decisivo scontro del girone, contro l’Uruguay. Passa così la Celeste, apparsa ben poca cosa ma proiettata nella fase finale dalla capocciata di Godin, già protagonista, con un episodio non dissimile, nel titolo conquistato dall’Atletico Madrid nella Liga spagnola. Episodi avversi, con l’immancabile polemica dettata dalle dubbie decisioni arbitrali, ma anche un certo autolesionismo, firmato dall’allenatore, sanciscono così la prematura eliminazione, la quale fa il paio con quella avvenuta quattro anni prima in Sudafrica. E non accadeva dagli Anni Sessanta (edizioni del ’62 e ’66). Calcio italiano dunque ai minimi storici, con l’attenuante di un girone di ferro, reso ancor più difficile dalla performance dei “Ticos” centramericani: a noi i processi, a Uruguay e Costa Rica gli ottavi di finale. Per la cronaca, l’Italia dà mostra di buona amministrazione nel primo tempo, dinanzi a una Celeste che non impressiona particolarmente. Il solo doppio tentativo di Suarez e Lodeiro, respinto dall’attento Buffon, lascia un minimo di ottimismo, nonostante le assenze ingiustificate di Balotelli e Immobile, insigniti dei gradi di attaccanti titolari. La gara si accende nella ripresa, e la prima chance è tutta per l’Uruguay: triangolo da manuale tra Suarez e Cristian Rodriguez, che che a tu per tu con Buffon spreca tutto calciando sul fondo. Poco dopo l’episodio-chiave e gli azzurri recriminano. Contrasto maschio, ma non cattivo, a centrocampo tra Marchisio e Arevalo Rios, e l’arbitro punisce con il cartellino rosso l’intervento a gamba alta del centrocampista juventino. Con un uomo in meno, l’inerzia passa nelle mani uruguaiane. Al 20’ Suarez entra in area favorito da un rimpallo, ma Buffon si supera sul colpo di esterno destro dell’attaccante del Liverpool. Poi la baraonda, con un episodio da moviola in area italiana non visto dallo scadente arbitraggio di Rodriguez Moreno: Suarez piazza un morso ai danni di Chiellini, ma nessuno vede niente. La beffa al 36’, durante le barricate del finale. Corner di Ramirez, e capocciata vincente di Godin, che infila Buffon lasciando impietrita la squadra azzurra. Vani gli assalti utili alla rimonta, con l’Italia che può evidentemente poco, con una coppia d’attacco decisamente improvvista quale quella formata da Cassano e Parolo. La nostra nazionale va a casa, e se da un alto può legittimamente recriminare per vari motivi, dall’altro raccoglie i cocci di un movimento calcistico sempre più allo sbando. Nik