REGGIO EMILIA
– Di tutto, di più. Un pari col Sassuolo al termine di una partita nella quale è successo l’indescrivibile. Cominciamo dal fondo: Muriel fallisce il rigore del 2-1 al 30’ del secondo tempo, Gollini si fa espellere per un’uscita scriteriata su Boga al 22’ del primi tempo, Atalanta quindi in dieci per cinquanta minuti, riesce a passare in vantaggio con Gosens dieci minuti dopo, subisce il pari su rigore per una presunta spinta di Toloi su Traore, poi nell’occasione del rigore per i nerazzurri Marlon viene cacciato per doppia ammonizione e nel finale Consigli salva su Hateboer e poi Raspadori su Gosens. E a dirigere la partita l’arbitro Pairetto, protagonista nel bene e nel male. Dopo questa moderna Odissea che si legge con dovizia di particolari ecco ancora il secondo posto in coabitazione col Milan perché a pochi minuti del fischio finale il Cagliari pareggia con Nandez sul campo del Napoli. Certo, le Erinni interiste hanno cercato di spargere malefici e trappole sul manto erboso del Mapei Stadium e sono riuscite nell’intento perché la squadra di Conte ha potuto festeggiare in anticipo il suo scudetto. Trappole che non è riuscito a far esplodere, nemmeno stavolta, De Zerbi ancora e meno male uscito senza una vittoria sui nerazzurri bergamaschi. Ha solo avuto la fortuna di imbattersi in un Muriel eccessivamente disinvolto, è un eufemismo, nel calciare il rigore che avrebbe lanciato l’Atalanta in perfetta solitudine al secondo posto.
Per la trasferta di Reggio Emilia Gasperini si è affidato a Pessina nel ruolo, ormai consueto, di incursore, è tornato Gosens, autore del decimo gol in campionato, e ha confermato il trio Toloi-Romero-Djimsiti, dall’altra parte De Zerbi conferma la formazione che ha superato la Sampdoria ma con Muldur e Obiang dal primo minuto e con Marlon che si è messo addosso a Malinovskyi. Fino alla parità numerica è stata una partita con l’Atalanta più convinta in fase offensiva senza fare sfracelli. Ci aveva provato il solito Malinovskyi su punizione, Consigli non si faceva sorprendere. Poi il primo canto dell’Odissea odierna: Hateboer a tu per tu con Consigli fallisce l’aggancio, il Sassuolo riparte e Boga s’invola dalle parti di Gollini che precipitosamente commette fallo sull’ivoriano, Pairetto estrae il rosso, si consulta con Massa al Var e conferma l’espulsione, esce Pessina e entra Sportiello.
Comincia il secondo canto: l’Atalanta si mette col 3-4-1-1 e cerca di respingere, peraltro senza particolare affanno, le iniziative neroverdi fino a quando da un’incursione di Djimsiti, Malinovskyi e Gosens confezionano, sulla sinistra, il gol del vantaggio. Il Sassuolo non riesce a sfruttare la sua superiorità ed impensierisce Sportiello con un diagonale di Berardi causato da un errato disimpegno di Freuler. Pairetto annulla il 2-0 realizzato di Zapata per un fuorigioco di Djimsiti su punizione di Malinovskyi. Insomma un primo tempo di tranquillo contenimento.
Cambia il secondo tempo. Allora De Zerbi inserisce Raspadori per Defrel e si vivacizza l’offensiva dei neroverdi che riescono a pareggiare con il generoso calcio di rigore concesso per una spinta di Toloi a Traore che frana a terra. Il pari di Berardi mette in moto le voglie di vittoria della compagnia di De Zerbi. Il raddoppio di Locatelli annullato per offside di Raspadori e poi l’inizio del terzo canto con Muriel, entrato al posto di Zapata, che calcia un rigorino parato da Consigli. Non è da lui.
Dieci contro dieci e l’Atalanta tenta l’assalto finale, esponendosi al contropiede del Sassuolo. Poi l’Odissea si conclude con una strana sensazione: l’Atalanta ha gettato al vento altri due punti o deve tenersi stretto quello ottenuto sul campo? E’ un interrogativo che ci porteremo appresso fino alla fine del campionato con la certezza, comunque, che la ciurma di Gasperini è viva e non smette di lottare anche davanti a difficoltà che potrebbero sembrare insuperabili.
Giacomo Mayer