Pedalare lungo le strade di una manifestazione come la Granfondo Internazionale Felice Gimondi – Bianchi rinnova ogni volta l’opportunità di sfidare sé stessi su un tracciato quanto mai impegnativo ed esigente attraverso le valli che circondano Bergamo.
Ma ovviamente c’è anche chi affronta l’appuntamento – quest’anno in programma domenica 10 maggio – in maniera più “soft”, con l’obbiettivo di godersi le bellezze del territorio e le sue peculiarità, tra cui le molte prelibatezze gastronomiche. Ad accogliere i cicloamatori sulle strade bergamasche saranno i sapori e i gusti della tradizione.
Piatti poveri come la pasta fresca ripiena di carne che dà vita ai casoncelli, pietanze semplici come la polenta, la regina di ogni tavola orobica, o le castagne della V
Ma anche alimenti ricercati e altrettanto gustosi, come il tartufo nero che abita i rigogliosi boschi attorno a Bracca, o il Moscato Passito della Val Calepio, importato dai romani nelle zone di Scanzorosciate e conosciuto nelle nobili case della Milano e della Venezia rinascimentale, oltre che dagli zar in Russia.
Noto ben al di là dei confini orobici è anche il Taleggio, autentica eccellenza nazionale che prende il nome dalla splendida valle in cui viene stagionato. Oltre che per i panorami mozzafiato, la Val Taleggio è infatti celebre per questo formaggio gustoso e prelibato apprezzato già nel 1300 col nome di stracchino, e diventato oggi uno degli alimenti simbolo della cucina bergamasca e italiana.
Accanto a questo formaggio, ciò che non dovrebbe mai mancare su un tagliere bergamasco è certamente l’omonimo salame, che dev’essere legato esclusivamente a mano e passare un periodo di stagionatura non inferiore ai 40 giorni.
Tre, invece, sono i mesi scarsi che mancano al via della GF Gimondi – Bianchi, un’opportunità per sfidare i propri limiti, ma anche per prendersi del tempo e gustarsi tutte queste prelibatezze.