12a Primavera1
Atalanta – Sassuolo 2-0 (1-0)
ATALANTA (3-5-2): Pardel 6; Guerini 6,5, Tavanti 6,5, Ghezzi 6 (46′ st Bernasconi sv); Palestra 6,5, Muhameti 6,5, Chiwisa 6,5 (18′ st Colombo 6), Riccio 6,5, Regonesi 6; De Nipoti (cap.) 7 (46′ st Fisic sv), Vorlicky 6,5 (31′ pt Stabile 6). A disp.: Bertini, Hecko, Roaldsøy, Omar, Vitucci, Perez, Armstrong, Vavassori, Bevilacqua, Tornaghi, Mendicino. All.: Marco Fioretto 6,5.
SASSUOLO (4-3-3): Zacchi 6; Mandrelli 6,5 (26′ st Cinquegrano 6), Loeffen 5,5, Miranda 5,5, Pieragnolo 6,5 (35′ st Ryan sv); Abubakar 6 (3′ st Leone 6), Casolari (cap.) 7, Foresta 6 (26′ st Baldari 6); Bruno 6, Russo 5,5, Lombardo 6 (26′ st Sasanelli 5,5). A disp.: Theiner, Lolli, Zafferri, Cannavaro, Henriksen, Loporcaro. All.: Emiliano Bigica 6.
Arbitro: Vergaro di Bari 6,5 (Marchetti di Trento, Tesi di Lucca).
RETI: 8′ pt aut. Loeffen (A), 21′ st De Nipoti (A).
Note: pomeriggio soleggiato, spettatori 200. Ammoniti Chiwisa, Regonesi, Tavanti, Miranda e Sasanelli per gioco scorretto. Tiri totali 6-11, nello specchio 2-4, parati 0-4, respinti/deviati 1-1. Corner 1-2, recupero 1′ e 6′.
Zingonia – Vorlicky prima di rompersi incrocia il sinistro inducendo Loeffen ad aprire il piattone nella porta sbagliata, lo slalomista De Nipoti ingrana la sesta controsterzando per il destro in piena area e la Primavera dell’Atalanta si affaccia alla pausa centrando la corroborante quarta vittoria stagionale su dodici turni riscattandosi dal duplice ko con Verona e Milan. La quota 14 in classifica, contro un Sassuolo che alla vigilia aveva il doppio dei punti con una sola battuta d’arresto al passivo, consente un moderato ottimismo sulla ripresa a gennaio.
Sul vantaggio è vero che recupero e fuga sono farina del sacco del fantasista moravo, ma senza il maldestro tentativo di muraglia è il difensore ospite a trasformarsi in centravanti per la deviazione che spiana la strada ai Fioretto-boys, pronti alla redditizia virata di modulo rinunciando al rombo o al 4-3-2-1. A ruota dell’uno a zero, flipper tra Chiwisa e l’automarcatore, punizione alta di Muhameti e tentativo centrale di seconda di Abubakar dopo uno dei tantissimi palloni spioventi di Mandrelli.
Una cinquina cronometrica più tardi l’ignoranza verso i compagni del nerazzurro più tecnico a pelo d’erba si conclude nell’assolo addosso alla recinzione all’intersezione della lunetta col limite; alla mezzora i neroverdi in all white, dediti a usare la catena di destra, svettano alla viva il parroco con Lombardo.
Casolari sale in cattedra in un finale di frazione piuttosto vivace: al culmine di uno schema da fermo ci prova da quasi trenta metri chiamando Pardel al tuffetto in presa a undici dall’intervallo, al 38′ Casolari imbecca la spaccata di Pieragnolo che però non vede né porta né altro, ancora il regista-capitano trova la girata debole e strozzata di Lombardo, Bruno (41′), poi autore della loffia da fermo dalla lunetta nel recupero, apre il mancino troppo largo e quindi Stabile, sostituto del moravo, perde l’equilibrio staccando sul suggerimento del futuro firmatario del bis. Nella ripresa, fotocopia dei due sul tiro smorzato e, come reazione al bis partendo in serpentina evitando il recupero del duo Casolari-Miranda, Russo, accarezzato dall’ammollo del suo terzino destro, invece della porta abbatte Tavanti. Il raddoppiatore friulano (scartando verso sinistra) a un quarto d’ora dal novantesimo non imbraccia la doppietta perché prendere la mira in torsione di testa spalle alla porta, sull’ascensore chiamato da fermo dall’out sinistro da Riccio, non è proprio la sua specialità.