di Giorgio Bottagisio
Parliamo un po’ di questa Aurora Terno. Quarta nel girone B di Terza Categoria, con una squadra e una società tutta nuova, che si riaffaccia sul panorama del calcio dilettantistico bergamasco dopo l’interruzione dei giochi nel 2002.
Il progetto ha molti meriti e diverse motivazioni, la principale è quella di attrarre i giovani isolani a mettersi in gioco nella squadra del loro paese, senza peregrinare tra le realtà limitrofe.
Abbiamo provato a capire i segreti e i retroscena del positivo momento di questa nuova realtà, e ci ha pensato il tecnico Stefano Carolei a rivelarci qualche notizia.
Carolei comincia la sua carriera da tecnico circa vent’anni fa sulla panchina dell’Excelsior, squadra dove aveva militato in gioventù. Dopo un periodo di pausa, torna in veste di mister circa sette anni fa, ottenendo buoni risultati con il Celadina e passando per questa stagione sulla panchina dei biancoverdi, molto voluto dal suo amico nonché presidente Gianluigi Verga.
Ecco i “segreti che si possono rivelare” del suo 4-4-2 : “Per me l’ideale è un mix tra solida esperienza e il travolgente agonismo dei giovani. Il progetto è nato per avvicinare i ragazzi al calcio locale, ma è opportuno schierarli accanto a chi possiede anni di calcio sulle spalle. La coppia d’attacco ideale è quella composta da Centurelli e Ravasio, che fino a qui hanno fatto molto bene. Portano la loro esperienza da categorie più impegnative come la Promozione, e il fatto che questi due ragazzi siamo amici fuori dal campo sicuramente conferisce un valore aggiunto all’alchimia che mostrano in partita”.
Continua poi sul resto della squadra: “Abbiamo preso forse qualche goal di troppo, ma ci sta. Abbiamo dei giovani provenienti dalla juniores – del 97 e del 98 – e uomini che vengono da altre categorie. Meritevole è stata tutta la dirigenza, in particolar modo il presidente Gianluigi Verga e suo figlio Angelo, che ha portato la sua esperienza e anche diversi compagni dagli Amici Mapello. Altri molto più giovani sono stati presi in prestito dal Suisio, Locate e Medolago”.
Su quale sia il segreto per amalgamare questi ingredienti dalle storie e dai caratteri così diversi in una ricetta tutta nuova, Carolei risponde così: “Il nostro girone è quello più tosto della Categoria, perché conosco bene le squadre nostre avversarie. Non ho alcuna pretesa di insegnare a giocare a calcio a chi ne ha già i fondamentali, ma tengo molto a cuore l’aspetto psicologico dei miei ragazzi. Anzitutto, questa realtà è nata per giocare a pallone, con serietà e fiducia nel progetto, ma l’ambiente deve essere quello ideale. La cosa che mi preme di più è che nella logica di squadra chi sbaglia – specialmente i giovani – venga aiutato dai più esperti, che devono essere punti di riferimento. Non ci devono essere condanne per gli errori, ma solo unione nel ripartire tutti uniti”.
Ma sull’aspetto sportivo: “Per me la questione atletica e del gioco è fondamentale. Deve essere stimolante per tutti, e per quanto riguarda la preparazione estiva sono particolarmente soddisfatto. Vedendo i risultati l’asticella si alza. L’obbiettivo è sicuramente rimanere in zona play-off; il merito premierà giustamente”.