Attenzione alle ‘Aspirine’. Il Bayer Leverkusen, terzo in classifica in Bundesliga con 41 punti in 23 partite, reduce da una sconfitta di misura con il Mainz ma due settimane fa capace di vincere per 5-2 nella tana del Borussia Dortmund, è una squadra ‘da dentista’, per dirla alla Guardiola quando si riferiva all’Atalanta nel 2019.
I tedeschi, anche se poi sono quasi tutti stranieri, sono una formazione da prendere con le pinze. Nel girone eliminatorio hanno fatto 4 vittorie, un pareggio e una sconfitta all’ultima giornata già sicuri del primo posto, segnando 14 gol in sei partite, con un secco 4-0 al Betis Siviglia giunto secondo.
Poteva andare meglio per la Dea. La stessa cosa ovviamente la diranno i tedeschi, compagine storica in Bundesliga, emanazione sportiva del colosso farmaceutico locale Bayer. Allenati dallo svizzero George Seoane i biancorossi sono una squadra tradizionalmente presente nelle coppe europee, spesso anche nei gironi eliminatori di Champions. Nel loro palmares anche una Coppa Uefa vinta nel 1988 ai rigori contro l’Espanyol. Esperti, tosti, coriacei, un po’ come la Dea. Ma privi della loro stella, l’ex doriano e romanista Patrick Schick infortunatosi la settima scorsa contro il Mainz: problema muscolare alla coscia, salterà entrambe le sfide contro i nerazzurri. Al suo posto spazio all’acquisto invernale, l’iraniano Sardar Azmoun prelevato dallo Zenit San Pietroburgo. Giocano con il 4-2-3-1 con diversi sudamericani davanti, con l’argentino Alario e il brasiliano Paulinho, a centrocampo l’altro argentino Palacios e il cileno Aranguiz, dietro gli olandesi Frimpomg e Bakker. A centrocampo brillano due stelline francesi: il gioiello 18enne Wirz e il 22enne Diaby già intravisto al Crotone.

Fabrizio Carcano