Gollini 6
: certezza granitica quando viene chiamato in causa. Ad inizio ripresa ringrazia il montante sulla sassata di Miguel Veloso, poi è costretto ad arrendersi in occasione del penalty trasformato proprio dal portoghese. Al 20′ un nuovo allarme al ginocchio lo costringe alla doccia anticipata (20’st Sportiello 6: incolpevole sulla magia di Zaccagni)
Toloi 5.5: difensore soltanto sulla carta d’identità. Il brasiliano si proietta in avanti senza soluzione di continuità arrivando più volte alla conclusione. Sembra filare tutto liscio fino alla sciocchezza del minuto 61 con il tamponamento in area ai danni di Zaccagni che provoca il rigore. Da quel momento è caduta libera.
Palomino 6.5: sempre puntuale, sempre in anticipo. Giganteggia per larghi tratti al centro del reparto a tre. Da cineteca il recupero in campo aperto su Favilli.
Djimsiti 6: non perde mai la brocca, soprattutto nei momenti di maggiore apnea. Costruisce l’ennesima prestazione al di sopra della sufficienza sui capisaldi della concentrazione e dell’ordine. Fa il suo.
Hateboer 5.5: apre il gas sulla corsia di destra ma dalle sue parti il Verona alza il muro. Tanto cuore, come al solito, ma mai seriamente pericoloso. Spara a salve.
Freuler 6: il Verona fa tantissima densità a centrocampo e intasa tutte le linee. Lui risponde con grande applicazione distribuendo palloni in fase di costruzione ma accompagnando poco negli ultimi venti metri.
de Roon 5.5: la prova gigantesca di Liverpool ha presentato il conto: nel primo tempo sfrutta appieno ciò che è rimasto nel serbatoio, poi va in affanno e cala alla distanza.
Mojica 5.5: si conferma una delle sartorate meno riuscite degli ultimi anni. Non c’è connessione sul versante mancino dove ci prova ma non incide mai. Una categoria sotto a Gosens (32’st Ruggeri sv)
Ilicic 5.5: viaggia ad intermittenza divorandosi un gol attorno al ventesimo, sparando in curva dalla mattonella ideale a tu per tu con Silvestri. Poi il suo ritmo si plafona su frequenze molto basse e la retroguardia veronese lo argina senza patemi (18’st Lammers 6: buon approccio ma non sufficiente per indirizzare le sorti del match)
Gomez 6: intride di qualità ogni pallone che transita dai suoi piedi. Moto perpetuo tra le linee, nasconde la sfera e la fa riapparire ma la gabbia costruitagli attorno da Juric sortisce l’effetto sperato (33’st Amad Diallo sv)
Zapata 6.5: si sobbarca una mole di lavoro impressionante nelle più classiche vesti di pivot. Lavora di sponda, spalle alla porta, propiziando gli inserimenti a rimorchio dei compagni. Soltanto un fenomenale Silvestri gli nega la gioia del gol su un’incornata a botta sicura (17’st Muriel 6: sfiora un gol di testa e angola troppo una girata a centro area. Volenteroso ma non basta)
Michael Di Chiaro