L’erede del separato in casa Teun Koopmeiners può essere solo Matt O’Riley del Celtic, per il quale bisogna però guardarsi le spalle dai tempi stretti, dal braccino e dalla concorrenza del Brighton. Ma il calciomercato dell’Atalanta, dal sapore di oro olimpico dopo quello conquistato nella finale Spagna-Francia (5-3 ai supplementari: 11′ Millot, 18′ e 25′ Fermin, 28′ Baena, 79′ Akliouche, 90’+3′ Mateta su rigore, 100′ e 120’+1′ Camello) ai Giochi di Parigi dal neo laterale destro in attesa di ufficialità Marc Pubill (2003, dall’Almeria, 16 milioni e bonus), 78 minuti e uscita dal campo sul 3-1 a favore (al 28′ della ripresa, subentrato Juanlu Sanchez), necessita anche di un innesto obbligato in difesa.
Arrivato Mateo Retegui a coprire la prolungatissima e forzatissima assenza dell’altro centravanti azzurro, Gianluca Scamacca, l’allenatore Gian Piero Gasperini dalle pagine de L’Eco di Bergamo oltre ad aver denunciato l’ammutinamento del tuttocampista olandese ha reclamato almeno tre innesti per coprire tra le altre la defezione di Giorgio Scalvini. Dietro restano in ballo il nazionale austriaco Kevin Danso (’98) del Lens e il braccetto-terzino sinistro Arthur Theate (’00) del Rennes, che però nell’Olanda a Euro 2024 ha fatto il quarto di sinistra.
Sulle corsie, infine, è già pronto tutto per Pubill, che da nazionale però dovrà pur godere delle canoniche tre settimane di ferie perdendosi quindi le prime tre giornate di campionato con Lecce, Torino e Inter (19, 25 e 30 agosto, le prime due alle 18.30 e la terza alle 20.45). A meno di non spalmarle: la giurisprudenza non è una certezza, le Olimpiadi non sono una competizione Fifa e i club potevano perfino opporsi alle convocazioni. Per la sinistra, invece, insieme a Borna Sosa (’98) dell’Ajax sarebbe tornata in auge la minestra riscaldata Robin Gosens. Il tedesco, trent’anni e denunciante un certo logorio, è in uscita dall’Union Berlino, ma il Torino non lo convince appieno (9 milioni più bonus al riscatto, 1,7 per tre stagioni al giocatore) e può virare su Mitchel Bakker, notoriamente poco gradito al tecnico atalantino. C’è anche il PSV, però, sulla suggestione del recente passato.