Torino – Atalanta 3-0 (1-0)
TORINO (3-4-1-2): V. Milinkovic-Savic 6,5; Tameze 6, Buongiorno 7, Rodriguez 6; Bellanova 6,5 (47′ st Djidji sv), Linetty 7 (39′ st Ricci sv), Ilic 6,5, Vojvoda 7; Vlasic 7,5; Sanabria 6,5 (40′ st Karamoh sv), Zapata 7. A disp.: 1 Gemello, 71 Popa; 6 Zima, 15 Sazonov, 20 Lazaro, 93 Soppy, 66 Gineitis, 23 Seck, 79 Savva. All.: Ivan Juric 7.
ATALANTA (3-4-2-1): Musso; Scalvini 4, Djimsiti sv (19′ pt Bakker 5), De Roon (cap.) 6; Hateboer 5,5 (1′ st Holm 6), Ederson 6, Koopmeiners 5,5, Ruggeri 6; Miranchuk 4,5 (47′ st Adopo sv), Lookman 6 (1′ st Muriel 4,5); De Ketelaere 4 (13′ st Pasalic 6). A disp.: 29 Carnesecchi, 31 Rossi; 23 Kolasinac, 43 Bonfanti, 21 Zortea, 77 Zappacosta, 44 Mendicino, 99 Cisse. All.: Gian Piero Gasperini 5.
Arbitro: Piccinini di Forlì 6 (Prenna e Mastrodonato di Molfetta, IV Collu di Cagliari. V.A.R. Irrati di Pistoia, A.V.A.R. Longo di Paola).
RETI: 22′ pt r 50′ st Zapata (T), 11′ st rig. Sanabria (T)
Note: serata, spettatori 18.507. Ammoniti Linetty, Scalvini e De Roon per gioco scorretto. Occasioni da gol 8-5, tiri totali 8-8, parati 2-4, respinti/deviati 0-3. Var: 1. Corner 4-3, recupero 1′ e 6′.
Torino – 1 punto in 4 partite e guai a nascondere la crisi in atto, che in campionato c’è e in Europa League non s’è mai vista lontanamente. All’Atalanta manca la prima punta vera e propria, Scamacca. Il Torino ha Zapata e Sanabria e li manda a segno entrambi, il primo a doppietta imbracciata al 95′ su pallone da sinistra di Vlasic (Ruggeri la sfiora) secondo su rigore per una topica clamorosa di Scalvini, colpevole anche sul primo gol. De Ketelaere, perennemente sotto tono, torna in auge da falso nueve, ma ad aprire lo score e il potere sotto forma del maestro Gasperini contro l’allievo Juric come una scatoletta di tonno è il volto un tempo amico di Duvan Zapata.
I nerazzurri ciccano una punizione seguita al fallo da giallo di Linetty su CDK (6′) e la ripartenza con l’ex Bellanova a destra, contenuta da Ruggeri, sfocia nel cross basso intercettato da Musso senza troppi affanni, mentre un disimpegno corto di Mister Gran Rifiuto Estivo Buongiorno un minuto e mezzo più tardi viene ripassato all’indietro da Koopmeiners per Ederson e la strada s’affolla di traffico. Scollinato il decimo, il bello e il brutto del belga, che servito da Hateboer si gira mollando la presa sulla palla al primo abbozzo di trattenuta del perno di casa. A un tiretto dal quarto d’ora, invece, la primissima conclusione, strozzatissima e fuori misura: se ne incarica dalla distanza Vojvoda, raggiunto dallo scarico di Tameze sul corner dalla destra di Ilic allontanato di testa da Scalvini. Vlasic, l’uomo tra le linee, si mette in proprio per saggiare dai venti metri la presa alta di Milinkovic-Savic appena prima della resa di Djimsiti all’ennesimo acciacco. Entra Bakker, sequela del capitano di turno in mezzo ai tre e scalata di Ruggeri a terzo di sinistra.
Sullo svantaggio sbagliano in due, Miranchuk che cicca il controllo sulla trequarti difensiva destra e Scalvini in ritardo in estirada sull’ex compagno, lesto ad arpionare la palla bassa da sinistra di Vlasic dopo aver ricevuto dall’esterno il favore di ritorno ad attrezzo giù borseggiato. La reazione sull’asse Lookman (apertura)-Ederson (tiro di prima intenzione dalla lunga) produce un tiro a incrociare che non prende velocità a sufficienza per disturbare più di tanto il fratello d’arte tra i legni. Niente da fare, dietro non si argina mai, vedi nuovo inserimento del colombiano, anticipato in uscita bassa dal suo ex portiere per evitare che combini ulteriori guai sul filtrante di Vojvoda, iperattivo nel frapporsi in mezzo all’asse Vlasic-Sanabria. E per soprammercato un giro di lancetta dopo è il fiammingo là davanti a farsi ipnotizzare da Vanja nonostante lo smarcamento con velo dell’anglo-nigeriano (29′), bravo ad allungare il piede sull’intercetto di testa di Ederson, intervenuto per respingere il rilancio dell’altra faccia un tempo amica di Tameze. A una sporca decina dall’intervallo proprio il franco-camerunense svetta poco convinto dal terzo schema dalla bandierina della serie, stavolta da mancina, ma la cattiva notizia è lo stacco indisturbato senza dover saltare un foglio di giornale.
Se alle soglie della pausa Ederson e De Roon fermano Sanabria sul panico-paura di Vlasic lanciato da Linetty, il giovane Charles riesce a far ammonire Buongiorno, che non sia esattamente serata lo dimostra lo spreco di Muriel che inagura la ripresa (3′) quanto l’inedito recupero con corsetta in transizione centrale di Bakker in combutta col brasiliano ex Salernitana. Al 7′ Bellanova prende l’infilata lo zoppicante olandese numero 3 della Dea costringendo Scalvini a tenere a bada il ragazzone del ’91 che lo punta costantemente. Un minutino e, prima che Vlasic si liberi fallosamente di Ederson per il sinistraccio alle stelle, c’è il blocco irregolare con trattenuta del braccetto di palazzolo sullo schema da corner numero 4: il Var Irrati indica il dischetto a Piccinini che va a vederlo a bordocampo: lo spiazzante del paraguaiano dal dischetto non lascia scampo a Musso.
Al ventesimo Bellanova fa un regalo di Natale in anticipo decidendo di sparare la botta dritta anziché cercare qualcuno in mezzo all’area, oltre la mezzora Ilic punta dritto alla porta da fermo in posizione da traversone. L’immagine di un Monday Night stortissimo è l’assurdo impatto col pallone di fronte di Lucho su ammollo di Holm, qualcosa talmente innocuo che Tameze spazza via senza nemmeno credere a tanta grazia. A 10′ dal 90′ Miranchuk la ridà a RoboKoop dalla sua metà campo e l’oranje pesca l’avanzante Pasalic per controllo orientato e sinistro tolto dall’angolino dall’ultimo baluardo granata insieme a tutte le ragnatele dell’anno solare. Al 43′ Vlasic mortifica un Ederson comunque mai domo e Ruggeri è indotto alla diagonale piuttosto profonda per scongiurare il possibile tris di uno Zapata ancora con pertiche di terreno di fronte a sé. Prima del recupero, dal centrositra verticale del croato per il russo che non incrocia benissimo e basta una manona per dirgli di no. Muriel poco prima del limite non può pungere, il connazionale passato di sponda fa calare il sipario controsterzando in mezzo alla catena difendente di sinistra e il vassoietto di Vlasic è tramutato in oro. Che disastro! Sabato c’è il Milan, giocando così la classifica comincia perfino a preoccupare. Ottava con la Lazio, a 20, 6 sconfitte, fuori dalla zona Europa.