La prossima settimana sarà decisiva per il futuro di Cristian Romero.
L’Atalanta ovviamente gioca in difesa, lasciando agli Speroni la manovra offensiva.
Tocca ai londinesi alzare la cifra proposta, di almeno una decina di milioni. Per Romero le cifre complessive vanno triplicate rispetto all’affare Gollini appena concluso sulla stessa rotta Bergamo-Londra: in questo caso non ci sarebbe nessun prestito, solo una cessione a 60 milioni.
La Dea non vuole venderlo, non ha necessità di bilancio per sacrificarlo, semplicemente se arriva un’offerta davvero importante viene presa in considerazione. E finora non è accaduto.
La prima vera offerta del Tottenham, vicina ai 55 milioni complessivi (35 milioni più la contropartita tecnica del 25enne nazionale colombiano Davidson Sanchez Mina, valutato 20 milioni ma gravato da un invagha tre milioni l’anno), non è stata ritenuta congrua, per un giocatore di soli 23 anni, con enormi margini di miglioramento.
Senza considerare che 16 milioni andrebbero alla Juventus per il riscatto e altri due milioni sono stati appena versati ai bianconeri a giugno per il rinnovo del prestito.
Per cui cederlo a 55 milioni significherebbe introitarne di fatto appena 37, tolti i 18 per la Juventus, e doverne poi spendere 25 per un giocatore valido per rimpiazzarlo, uno tra Demiral o Tomiyasu.

Fabrizio Carcano