“Se non avessimo perso nel girone d’andata 5-6 punti in modo stupido, adesso, con 12-13 giornate che mancano, potremmo lottare per lo scudetto“
. Parola, durante l’intervista in call conferenze sul profilo Instagram di Cronache di Spogliatoio, di Alejandro Gomez, capitano di un’Atalanta che si alimenta anche delle ambizioni delle mogli: “Linda mi chiede spesso perché non puntiamo apertamente allo scudetto e io le rispondo ‘Siamo l’Atalanta, calma!’. Anche il presidente Antonio Percassi non fa che chiederci soltanto la salvezza… Invece siamo la mina vagante anche in Champions League, insieme al Lipsia“.
Il Papu parla del suo ruolo all’interno del gruppo nerazzurro: “Sono tornato a fare il trequartista come agli inizi, anche se a 19 anni Simeone al San Lorenzo mi impostò esterno d’attacco nel 4-3-3, cosa che feci al Catania da Giampaolo in avanti: e dire che col Cholo litigavo, dicendogli che facendo tutta la fascia arrivavo poco lucido in area. Ho imparato lì a correre molto e tornare in copertura, cosa che faccio adesso: ci sono molti scambi di posizione coi centrocampisti quando si alzano, da Freuler a Pasalic”.
Un elogio al mister attuale e al migliore del mondo, il modello da imitare: “Gasperini mi ha insegnato a fare la seconda punta muovendomi tra il terzino e il difensore centrale, adesso devo mettere la squadra davanti a tutto e a me stesso. Il trequartista è un ruolo nobile, sono cresciuto nella generazione dei Riquelme e D’Alessandro. Ma adesso si corre molto di più. Il migliore di tutti è Messi, con cui mi sono allenato (nelle nazionali argentine, soprattutto le giovanili, NdR): ha un controllo orientato e uno stop di palla che ti spiazzano, guadagna fino a 2-3 secondi in tutti gli uno contro uno”.
Infine, la vita ai tempi del Coronavirus: “Il rapporto col pubblico e con la gente è unico, manca a tutti. La squadra attualmente è divisa. I pochi single e i senza famiglia sono rimasti al Centro Sportivo Bortolotti di Zingonia: ci teniamo tutti i contatto in chat. Personalmente mi mancano anche i 25 minuti di tragitto da casa mia a Bergamo ascoltando musica in macchina. Faccio spesso provviste di shampoo e dentifricio per lo spogliatoio, ultimamente sono andato con Muriel che ha riempito il carrello facendo pagare me…”.