Atalanta – Frosinone 5-0 (3-0)ATALANTA (3-4-2-1):
Carnesecchi 6,5; Scalvini 6,5, Djimsiti 7, Kolašinac 6,5 (9′ st Hien 6); Holm 7,5, Éderson 7 (36′ st Pasalic 6,5), De Roon (cap.) 6,5, Ruggeri 6,5 (9′ st Zappacosta 7); Koopmeiners 7,5, De Ketelaere 7 (18′ st Miranchuk 6); Scamacca 6 (17′ st Muriel 6). A disp.: 1 Musso, 31 Rossi; 6 Palomino, 20 Bakker, 21 Zortea, 25 Adopo, 10 Touré. All.: Gian Piero Gasperini 7,5.
FROSINONE (4-3-2-1): Turati 5,5; Lirola 5,5 (1′ st Ghedjemis 6), Bonifazi 5, Okoli 5, Lusuardi 5 (1′ st Romagnoli 5); Mazzitelli (cap.) 6 (30′ st Bourabia 5,5), Barrenechea 5,5, Brescianini 6; Soulé 6 (39′ st Ibrahimovic sv), Harroui 6 (1′ st Gelli 5,5); Cheddira 5,5. A disp.: 31 Cerofolini, 37 Palmisani; 12 Reinier, 16 Garritano, 10 Caso, 17 Kvernadze, 9 Kaio Jorge. All.: Eusebio Di Francesco 5.
Arbitro: Prontera di Bologna 7 (Di Iorio del Verbano-Cusio-Ossola, Ricciardi di Ancona; IV Di Marco di Ciampino. V.A.R. Irrati di Pistoia, A.V.A.R. Meraviglia di Pistoia).
RETI: 8′ pt rig. Koopmeiners (A), 13′ pt Ederson (A), 15′ pt De Ketelaere (A), 38′ st Zappacosta (A), 45′ st Holm (A).
Note: serata rigida, spettatori 14.195 di cui 12.423 abbonati (rateo 265.287,95 euro) e 1.772 paganti per un incasso complessivo di 306.968,95 euro (al botteghino 41.221 euro). Ammonito Romagnoli per gioco scorretto. Occasioni da gol 14-7, tiri totali 21-8, parati 3-3, respinti/deviati 6-2, legni 1-0. Var: 1. Corner 8-2, recupero 3′ e 3′.
Bergamo – Koopmeiners spiana la strada su rigore, Ederson la piazza subito dopo grazie a un taglio davanti all’area piccola da attaccante consumato e CDK cala il tris quando il cronometro non ha ancora sfiorato il quarto d’ora. Premessa necessaria, a spese del Frosinone da manita di ko consecutivi e 1 punto in 7 giornate, per il riavvicinamento dell’Atalanta a meno 1 (34 a 33) dal quarto posto, ultimo buono per la Champions, l’obiettivo dichiarato del Gasp. Nella ripresa chiudono Zappacosta a Holm, alla prima marcatura stagionale: quarto successo di fila in casa, successo davvero convincente ma fin troppo facile. Pausa nel weekend, per la partecipazione dell’Inter (recupero il 28 febbraio) alla Supercoppa Italiana: tra sabato 27 e domenica 4 febbraio, altri due impegni casalinghi con l’Udinese e l’attuale pari classifica Lazio da sfruttare per restare in alto.
Al 6′ Holm prende la linea di fondo a Lusuardi che lo stende: dagli 11 metri l’olandese mancino è tanto spiazzante quanto implacabile. Scollinato il decimo De Ketelaere prolunga in gioco aereo nel nulla l’angolo da sinistra del summenzionato specialista dei calci da fermo, preludio comunque ai fuochi d’artificio tra una chance e l’altra. Il bis è chiamato al brasiliano da Ruggeri, il sigillo di ceralacca sulla pratica è frutto di un recupero alto di Scamacca su cui l’autore del gol precedente e De Roon mettono la zampino a favore della zapata di De Ketelaere a fil di traversa. Dea da Olimpo, ciociari senza forze né risorse, privi di Marchizza, Monterisi, Oyono, Kalaj, Baez e Cuni, costretti tra l’altro a far giocare da terzino sinistro l’ingenuo firmatario del fallo da penalty. Tra 20′ e 27′, altre opportunità per l’esondazione: RoboKoop allarga il diagonale da dentro l’area col piede debole, l’ex Salernitana, curiosamente a segno come l’ex AZ nell’8-2 da ex esattamente un anno fa, viene stoppato da Bonifazi a rimorchio di chi s’è procurato l’episodio-rompighiaccio e infine Scamacca si vede negare il poker nell’ascensore chiamato dal primo marcatore.
A nove sinfonie dalla pausa Mazzitelli spreca addosso ai guantoni in tuffo dell’attento Carnesecchi il filtrante col contagiri di Soulé; due minuti scarsi e Cheddira si lamenta di un possibile aggancio di Djimsiti alla destra dell’area. Il sipario del recupero si chiude sul destraccio alle stelle della mezzala giallazzurra sullo scarichino di Harroui. Nella ripresa, le girandole dei cambi provocano la virata a tre dietro dei portacolori del Basso Lazio, visti dalle parti dell’area con Soulé che gabba l’ex Hellas per la telefonata masticatissima col destro, e gli avvicendamenti dietro, a sinistra e davanti (18′) nei bergamaschi, che portano Muriel in area sullo scambio lungo con Zappacosta sul cui passaggio di ritorno il colombiano è però un po’ in ritardo a uno spicchietto dal ventesimo. Ormai è garbage time da tempo immemore e di qua ci si concede il lusso di non finalizzare la combinazione in un fazzoletto tra l’esterno di Sora, il russo e il più anzianotto là davanti due corsette oltre il trentesimo. Zappacosta non dice trentatré davanti alla lunetta dopo che Lucho s’è portato a spasso Romagnoli, mentre a 9′ dal 90′ è Ghedjemis a farsi ipnotizzare dal portiere riminese sul la di Cheddira. Zappa non se la fa sfuggire una seconda volta e piazza nell’angolino la palla dentro di Pasalic, che al gong si vede respingere in angolo la possibile chiusura del set. Prima del recupero lo svedese prende il palo alto di testa sull’ultimo corner infilando da zero metri.