Gollini 6:

pomeriggio di semidisoccupazione.
Toloi 6,5: promosso capitano, riscatta le ultime due prestazioni insufficienti in campionato grazie al gol e alle chiusure puntuali dietro. Sgabola totale sull’autogollonzo che la riapre.
Mancini 6,5: come perno di riserva se la cava tutt’altro che male, anche se il carisma da trascinatore di Caldara non è sostituibile.
Bastoni 6: tiene la posizione senza doversi affannare troppo, a onta di una certa ritrosia ad allargarsi per tamponare il pendolino di competenza.
Castagne 6,5: cerca la linea di fondo assecondando le folate e i tagli di Orsolini, che spesso gli calpesta la zolla.
Haas 6,5: vivacissimo, ma per salire al piano di sopra del rendimento gli manca un quid. Potenzialmente il nuovo Freuler, forse meno applicato in fase di ripiegamento (21′ st Schmidt 6: ordine, disciplina e movimenti moviolati).
de Roon 6,5: nel primo tempo ci mette proiezione imperfetta e imboccata nel corridoio per il rompighiaccio,
Gosens 6,5: bei duetti con l’uomo sulla trequarti e anche un paio di buoni palloni, nonostante un piede non sempre drittissimo.
Kurtic 6,5: funge da regista d’attacco effettivo, perché quando non c’è Petagnone a qualcuno tocca pur farlo. Incrocio mostruoso agli sgoccioli della prima metà, qualche pausa in corso d’opera. E pazienza per il rosso.
Orsolini 6,5: vivace e pieno di inventiva, ha il difettuccio di veder poco la porta. Il legno ferma anche lui, che nondimeno si cava lo sfizio di pennellarla dalla bandierina per il bis di Toloi (39′ st Ilicic sv). 
Cornelius 7: tiene alta la squadra quanto e come gli riesce, sgomita, non si nega agli uno-due e la butta dentro. Il mestiere di centravanti in poche righe (43′ st Gomez sv). 
All.: Gasperini 6,5: dà spago alle seconde linee senza rinunciare al tema tattico che gli è caro.