Atalanta – Napoli 1-2 (1-2)
ATALANTA (3-4-1-2): Musso; Toloi (cap.), Demiral, Scalvini; Hateboer (41′ st Soppy), Koopmeiners (36′ st De Roon), Ederson, Maehle; Pasalic (26′ st Malinovskyi); Hojlund (25′ st Zapata), Lookman (36′ st Boga). A disp.: 31 Rossi, 57 Sportiello, 5 Okoli, 19 Djimsiti, 21 Zortea, 22 Ruggeri. All.: Gian Piero Gasperini.
NAPOLI (4-3-3): Meret 7; Di Lorenzo (cap.) 6, Kim 6, Juan Jesus 6,5, Olivera 7,5; Anguissa 6,5 (48′ st Gaetano sv), Lobotka 6, Zielinski 7 (19′ st Ndombele 5,5); Lozano 5,5 (18′ st Politano 5), Osimhen 7,5 (30′ st Simeone 5,5), Elmas 7 (48′ st Zerbin sv). A disp.: 12 Marfella, 30 Sirigu, 55 Ostigaard, 6 Mario Rui, 59 Zanoli, 4 Demme, 31 Zedadka, 81 Raspadori. All.: Luciano Spalletti 6,5.
Arbitro: Mariani di Aprilia 5,5 (Cecconi di Empoli, Bercigli di Firenze; IV Sozza di Seregno. V.A.R. Irrati di Pistoia, A.V.A.R. Abbattista di Molfetta).
RETI: 19′ pt rig. Lookman (A), 23′ pt Osimhen (N), 35′ pt Elmas (N).
Note: mezza sera fredda, spettatori 19.363 per un incasso di 591.590,86 euro. Ammoniti Demiral, Dominechini (vice di Spalletti, 21′ st) Maehle e Zapata per proteste, Kim e Hojlund per gioco scorretto. Tiri totali 17-7, nello specchio 4-5, parati 3-3, respinti/deviati 10-1, legni 1-0. Var: 1. Corner 5-2, recupero 2′ e 4′.
Bergamo – Il Var che la sblocca per il braccio destro largo di Osimhen sul secondo corner di Koopmeiners, il sesto sigillo dal dischetto di un ragazzo incontenibile chiamato Ademola, lo stesso Victor che usa la testa sull’angolo di Zielinski e poi batte in velocità Demiral per porgerla a Elmas per la rimonta, una ripresa d’assalto infrantasi su guantoni e legno di turno. L’Atalanta non stoppa la marcia del Napoli, cinico primo della classe che la condanna al secondo stop casalingo. Ma la prova è stata lussureggiante, niente a che spartire con le precedenti scene mute contro la Lazio.
Gasperini propone gli stessi undici di partenza di Empoli scambiando di posizione Pasalic e l’arretrato Ederson, Meret chiude subito da campione su Hojlund (3′) cui capita l’attrezzo sul piede debole a rimorchio di Lookman. La seconda puntata utile, verso il fondo, del nigeriano finisce per innescare Hateboer (7′), frustrato nelle sue ambizioni dal corpaccione di un Olivera straordinariamente solido. Il connazionale dell’apripista, dopo aver allungato l’arto, ne combina però una buonissima incornando il cross da sinistra di Zielinski sullo schema d’angolo a due col sostituto macedone dello spauracchio Kvaratskhelia (fermato dalla lombalgia). Musso esce provvidenzialmente per evitare guai sulla combinazione (25′) tra mezzala e centravanti nemici, Anguissa la colpisce invece alla viva il parroco alla mezzora sulla punizione, sempre da mancina, del polacco. Ha modo di rifarsi immediatamente, il mezzodestro, captando nello spazio lo scatenato ariete ossigenato che pesca il sorpasso del macedone sotto le gambe di un Hans dalla diagonale imperfetta. Al 43′ l’uruguagio che gioca basso a sinistra si oppone a braccio attaccato al pendolino olandese, raggiunto da Scalvini, per la seconda volta, questa grossa davvero.
Come del resto la doppia occasione al decimo della seconda metà, quando la lunga fuga di Maehle s’infrange sui guantoni del portiere napoletano e il terzino oriental, all’intervento decisivo numero tre, devia sulla faccia inferiore del montante il tap-in dell’apripista. Che al 18′ trova ancora il partner di linea, pessimo nell’estirada dall’area piccola dritta per dritta. Succede pochino fino al tris mancato (33′) dalla new entry Simeone in asse con Elmas e Oliveira, due che sbucano come funghi anche quando gli Spalletti-boys fingono di non respirare per non doverle prendere sulle riaggressioni atalantine. Se Malinovskyi (38′) chiama l’ostacolo tra i pali al tuffo plastico sul la dell’esterno vichingo, l’altro subentrato Zapata stoppa bene al limite ma tira in curva. Joakim che colpisce alla nuca il palazzolese alla fine del recupero è l’istantanea più adatta a una sfida stregata. Sai i dibattiti infiniti tra risultatisti e giochisti, adesso…
Simone Fornoni