“Di notte mi sveglio all’improvviso, mi do un pizzicotto sulla pancia e poi mi chiedo: sarà tutto vero? Poi per strada avverto l’entusiasmo dei tifosi e mi rendo conto che stiamo facendo qualcosa di incredibile”

è così che Antonio Percassi racconta nella lunga intervista rilasciata ieri alla Gazzetta dello Sport il momento magico della sua Atalanta. Il presidente nerazzurro, nato il 9 giugno 1953 a Clusone (BG) e diventato il numero uno della squadra orobica nel 2010 (con l’aggiunta di un piccolo periodo precedente nel 1990-94), spiega le grandi emozioni calcistiche che sta vivendo.
Sull’allenatore: “Gasperini ha avuto un coraggio incredibile, è stato un leone. Ha vinto a Pescara col Crotone e col Napoli è girata la stagione” e sull’inserimento dei giovani contro il Napoli, racconta: “Alla vigilia del Napoli seguo a Zingonia la rifinitura e vedo Conti, Caldara, Gagliardini e Petagna nella squadra titolare. A fine seduta chiedo: “Mister ma sono solo prove?”. E lui: “No,giocheremo cosi”. Una notte terribile, non ci dormo sopra. La domenica più passano i minuti e più mettiamo in difficoltà il Napoli,allora guardo mio figlio Luca e gli dico: “Ma che partita stiamo facendo?”.
Capitolo Europa. «Io non posso vietare ai tifosi di sognare, è giusto che lo facciano. Se verrà qualcosa in più della salvezza ci faremo trovare pronti ma io devo essere realista e tenere i piedi per terra». Due parole anche sul Papu Gomez, ormai idolo dei tifosi nerazzurri: «È straordinario. Ha avuto offerte ma abbiamo detto subito no. Avevo promesso a Gasperini che non lo avremmo ceduto e poi, a Bergamo,  è un idolo».
Alessia Nava