Gollini 6,5:
tuffo perfetto e presa ferrea in avvio su Fischer, ancora meglio sul piazzato maligno di Skov. Tiri di rigore troppo precisi per intercettarli, anche se su qualcuno quasi ci arrivava.
Toloi 6,5: controlla dietro senza concedersi avventure tranne sulle palle inattive, smazzando però l’assist nel supplementare allo sprecone Barrow.
Palomino 7: tende a seguire N’Doye come un’ombra adoperando anche le brusche. Monumentale nell’occasione di Fischer nel secondo extra time.
Masiello 6,5: gli toccano le saltuarie ma ficcanti accelerazioni di Skov ed è un duello ad armi quasi pari, perché il dirimpettaio fa faville soprattutto da fermo. Alla lotteria azzecca il numero dopo che al Papu non esce.
Castagne 6,5: sta imparando le diagonali difensive alla Bellini, ma la precisione paga dazio agli slanci quando mette la freccia. Il turbante dal 67′ (cozzo tremendo con Boilesen) non lo turba e lui affonda con decisione crescente
de Roon 6: ci prova appena può, corricchiando nel vivo del gioco. Avrebbe potuto evitare i rigori controllando e ragionando meglio sulla preziosa scodella in extremis del Papu. Glaciale sul penalty.
Freuler 6,5: una stoccata respinta e remi spesso in barca nella prima metà, volitivo e audace nella ripresa (1′ pts Pessina 6: senza infamia né lode).
Gosens 6,5: si butta su tutti i palloni, non sempre con costrutto, ma qualcuno buono in mezzo riesce a metterlo. Ha senso tattico e misura, nonostante il piede non rotondissimo (5′ pts. Ali Adnan 6: fa il suo conquistandosi anche qualche fallo. Gran rigore spiazzante).
Pasalic 6: destro e sinistro, intorno al ventesimo si mangia il vantaggio due volte. Ancora con la fetta mancina palesa una mira imperfetta oltre la mezzora, dimostrando di dover aggiungere la sostanza ai tempi notevoli negli inserimenti (13′ st Barrow 5,5: due palloni e non li sa sfruttare. Pressa bene alto e si dà da fare, ma dall’istinto puro si genera solo caos. China pericolosa dopo l’andata al Mapei Stadium).
Gomez 7: ispira la manovra fin dallo start, optando per la catena di sinistra quando non percorre la navata. Se ci prova di suo trova quel satanasso invalicabile di Joronen, oppure il legno esterno che abbassa la saracinesca sul suo piazzato. Ma canna dagli 11 metri, traversa alta. Domanda: glielo si può imputare mettendolo in croce? Ultimamente ne aveva falliti tanti. Da capitano doveva assumersene la responsabilità e ha tirato, dopo aver usato la gamba per 124 minuti più di chiunque.
Zapata 6: una boa che arpiona i palloni e li smista, dopo il cabezazo fallito allo start. Cala però in fretta (9′ st Cornelius 5: fatica a capirci qualcosa in spazi affollatissimi, ma quando sbuca con la fronte la porta resta una chimera. E guai a segnare il rigore, da ex che forse andava preservato dalla figuraccia).
All. Gasperini 6: non cambia modulo né approccio, concedendo qualcosa dietro. Non risparmia lo stanchissimo Pasalic smenandoci in termini di lucidità vicino alla bocca del lupo. Dalla cintola in su piazza due cambi di peso per sbrogliare la matassa, ma in generale pare affidarsi più al colpo a effetto che a mosse calibrate al millimetro. La lotteria dei rigori, poi, è un altro paio di maniche.
S.F.