Gollini 7
: incolpevole sull’uno-due di marca biancoceleste. Al 90′ compie un prodigio sulla torsione area di Acerbi. Una parata determinante, dal sapore di qualificazione.
Djimsiti 7: si inserisce nella mischia in area laziale e stappa il match dopo una manciata di minuti. Sempre sul pezzo, anche con la squadra in inferiorità numerica. Che carattere.
Romero 7: certezza dietro lo è da inizio anno, ma il vizietto dell’assist inizia a diventare una piacevole abitudine: rifinisce lui per il gol-qualificazione di Miranchuk. Con la squadra in dieci uomini alza il muro e resiste all’assedio biancoceleste.
Palomino 4: perde il contatto con Muriqi in occasione dell’1-1, poi si ripete con una blanda opposizione sulla serpentina vincente di Acerbi. Naufragio completato a inizio ripresa con il fallo su Lazzari che gli costa l’espulsione diretta. Serata da dimenticare.
Maehle 6.5: sfrontato, si fa vedere con piglio e personalità sul binario di destra. L’espulsione di Palomino lo costringe ad una seconda parte di gara di puro contenimento. Tiene bene. (43’st Caldara sv)
Pessina 6: quando l’Atalanta alza il ritmo, lui è ingranaggio fondamentale per mantenere gli equilibri del reparto. Tanto sacrificio ma mezzo punto in meno per la leggerezza in occasione del pari capitolino.
Freuler 6: il carattere non manca mai, soprattutto in partite che assumono risvolti come quelli di stasera. Positivo.
Gosens 6: si gestisce saggiamente nell’arco dei 94′ di gioco. Quando può affondare, la Lazio ne risente, ma quando gli ospiti premono alla caccia del pari, inserisce la retro e dà una mano.
Malinovskyi 7: si sblocca dopo una serie di prestazioni quantomeno rivedibili. Piazza in buca d’angolo con il mancino e rimette in corsa la Dea (14’st Zapata 5: fallisce il terzo rigore della sua carriera, calciando debolmente tra le braccia di Reina e costringendo i suoi ad un finale in totale apnea)
Miranchuk 7: un’oretta così così prima di rispondere presente all’appuntamento con il gol qualificazione. Senza dubbio il più pesante da quando è arrivato a Bergamo (14’st de Roon 6.5: si cala all’interno della sfida nel segmento più delicato e spinge la truppa sino al traguardo)
Muriel 7: non segna ma il suo apporto pesa come un macigno nell’economia della qualificazione. Assiste Malinovskyi in occasione del 2-2 e, nel momento di maggiore apprensione, avvia l’azione del sorpasso con un gran recupero in fase di ripiegamento. Decisivo (18’st Toloi 6.5: contributo prezioso nel contenere lo sprint finale della Lazio)
Michael Di Chiaro