Tra i duelli più attesi della finalissima di Roma tra Lazio e Atalanta c’è sicuramente la super sfida tra i bomber principi delle due formazioni: Duvàn Zapata e Ciro Immobile. Il colombiano, passato in nerazzurro non più tardi di dieci mesi fa, sta vivendo la stagione della definitiva consacrazione sul palcoscenico del calcio nostrano e il biglietto da visita parla da solo: 44 presenze in stagione e 27 gol, dei quali ben 22 in campionato (meglio di lui in maglia Dea solo Pippo Inzaghi nel campionato 1996-1997 con 24 centri, ndr), 3 in Coppa Italia e 2 nei preliminari di Europa League. E’una stagione all’insegna dei record quella del 91 made in Calì, capace di doppiare il proprio precedente primato di reti in A, raggiunto nel campionato scorso con la maglia della Sampdoria. Undici, fino a quest’anno, era anche il bottino massimo raggiunto in una singola annata tra le varie competizioni. Era, appunto. Prima della definitiva e fragorosa esplosione tra le mani di Gian Piero Gasperini, che ha saputo plasmare l’acquisto più oneroso nella storia del club orobico, trasformandolo in un’implacabile macchina da gol. E’lui uno dei protagonisti più attesi nell’atto finale dell’Olimpico. Lui che a suon di gol ha trascinato l’Atalanta verso la terza finale della sua storia: la rete al Sant’Elia di Cagliari fa il paio con lo squillo di Pasalic e regala ai nerazzurri il quarto di lusso contro la Juventus. Al Comunale è la serata della storia: l’Atalanta dilaga 3-0 e il numero 91 sentenzia per due volte Szczesny, spianando la strada che porta alla semifinale contro la Fiorentina, ultimo baluardo prima della grande notte.
Sulla rotta che conduce verso la seconda Coppa Italia nella storia dell’Atalanta ci sarà la Lazio di Ciro Immobile. L’attaccante napoletano, dal punto di vista realizzativo, sta vivendo una stagione di leggera flessione dopo l’exploit di un anno fa (41 gol, ndr) che lo portò ad un passo dalla scarpa d’oro poi vinta da Lionel Messi: 14 gol in campionato, contro i 29 della scorsa stagione, e un solo centro in Europa League, dopo averne siglati otto nella campagna europea di un anno fa. Anche per lui sono tre gli squilli nella coppa nazionale, al pari del rivale colombiano: due nella passeggiata interna contro il Novara e uno, pesantissimo, nel quarto di finale contro l’Inter, in gara secca a San Siro. Tra i molteplici intrecci di una sfida dagli alti contenuti tecnici, potrebbero essere proprio i gol dei due dominatori d’area i fattori che instraderanno la Coppa in prossimità del bivio Zingonia-Formello. Zapata, dopo aver vinto il trofeo con la maglia del Napoli, va alla caccia del suo terzo titolo italiano, nonché il quarto in carriera dopo aver già messo in bacheca un campionato colombiano, una Tim Cup e una Supercoppa Italiana. Rimpinguare la teca dei titoli è anche la prerogativa del bomber nativo di Torre Annunziata che, a livello personale, può vantare soltanto due Supercoppe: quella di Germania vinta nella sua parentesi teutonica in maglia Dortmund e quella italiana sollevata, da autentico mattatore, nell’estate del 2017 con la doppietta decisiva nel 3-2 finale imposto alla Juventus. Sarà dunque 91 contro 17. Un solo Re per il trono di Roma.
Michael Di Chiaro