La formula vincente, dalle parti di Zingonia, è crescere virgulti nel vivaio, farli esordire tra i grandi e piazzare le plusvalenze. Puntuali come l’Iva e le altre scadenze fiscali, e soprattutto spalmabili su più anni d’esercizio nel bilancio. Da Dejan Kulusevski ad Amad Diallo (Traore), l’Atalanta impera e regna sovrana nella classifica delle cessioni più onerose di sempre a livello di giocatori Under 19.
Nell’elenco proposto da Transfermarkt, una sorta di Bibbia in rete del calcio giocato anche a tavolino coi trasferimenti e gli affari più costosi, nelle prime sei posizioni il club nerazzurro ne occupa la metà, anche se sulle cifre forse c’è qualcosina da ritoccare verso l’alto. L’ivoriano del 2002 che predilige il mancino per ricamare calcio d’autore a pelo d’erba, per esempio, è dato al Manchester United (da gennaio) a quota 21 milioni, mentre si vocifera insistentemente di un 25+15 di bonus. Amad è un fenomeno dal punto di vista stilistico e anche nella lettura tattica, uno che segna sfornando assist col contagiri. E da esordiente l’ha imbucata scartando mezza Udinese, il 27 ottobre 2019, per il 7-1 finale al Gewiss Stadium, per regalare il giorno seguente la Supercoppa Primavera sempre davanti al pubblico amico grazie agli assist decisivi per Roberto Piccoli e Manu Gyabuaa nel 2-1 alla Fiorentina.
La graduatoria, comunque, è figlia dei numeri al calciomercato dell’epoca recente, anzi recentissima. L’apripista dell’era delle baby plusvalenze è chi occupa la seconda posizione, quel Marquinhos che al novantesimo frustrò le illusioni di semifinale Champions a Lisbona lo scorso 12 agosto prima del matchball allo scadere di Choupo-Moting: 31,4 in saccoccia alla Roma e Paris Saint-Germain col futuro assicurato in due reparti. In testa, con 35 (più 10 di supposto bonus) c’è lo svedese del 2000 che ha incantato la Juventus ancora in maglia Parma, nella scorsa sessione invernale delle operazioni. E sul gradino più basso del podio, a 31, Alessandro Bastoni da Piadena, atalantino dall’età di nove anni e ora interista. Davanti perfino a Kingsley Coman, mica pizza e fichi…