Zingonia «Dopo la scadenza del contratto con la Lazio sapevo che avrei trovato una nuova destinazione e mi sono allenato da solo con un preparatore. Quando mi ha chiamato Gasperini sapevo che sarei venuto all’Atalanta: se da esterno destro sono diventato un jolly capace di giocare dietro e in mezzo lo devo a lui. A quel punto nessun’altra offerta avrebbe potuto interessarmi». Cinque anni a volo d’Aquila per planare a Zingonia da pupillo del mister col 25 sulla schiena: ecco Abdoulay Konko, 32 anni lo scorso 9 marzo, marsigliese di padre senegalese e mamma marocchina, tre passaporti e mille ruoli interpretati in una parabola da professionista lunga 337 match ufficiali e 15 gol. La penultima delle caselle mancanti nel mosaico nerazzurro, in attesa che qualcuno si decida a riempire quella dell’esterno offensivo: «Mi alleno oggi per la prima volta coi compagni, ma sono già in forma – prosegue -. Peccato non aver potuto giocare domenica sera da ex. Comunque mi stanno facilitando l’ambientamento Masiello, che conosco dalla Primavera della Juventus e ha giocato con me a Siena e nel Genoa, Paloschi che trovai in squadra nel mio ritorno in rossoblù e Stendardo, che era a Formello l’anno in cui arrivai io proprio poco prima di svincolarsi e andare a Bergamo». La voglia di dimostrare d’essere molto più d’un ripiego c’è e si sente: «Sono uno che si mette a disposizione, sapendo fare un po’ di tutto. Ho l’istinto da uomo di fascia, ma so anche difendere, partecipare all’impostazione e fare interdizione».

La difesa d’ufficio del nome ufficializzato sabato scorso e offerto allo scannatoio dei taccuini il martedì tocca al responsabile dell’area tecnica, Giovanni Sartori: «Non è stata una scelta dell’ultimo minuto, c’era un accordo di massima. Aver giocato un triennio a Siviglia significa contare su un curriculum internazionale di livello. È stata decisiva la forte sponsorizzazione del nostro allenatore, che sa chi è Konko da quattordici anni: l’ha cresciuto nel settore giovanile della Juve e l’ha voluto poi a Crotone e al Genoa. Dietro possiamo dirci a posto: anzi, al massimo potrebbe partire un difensore». A proposito di mega offerte per i gioielli di famiglia, il dirigente chiamato Cobra alza la tesa per la smentita che non ammette repliche: «Quello del Sassuolo per Gomez è un interessamento fortissimo, ma noi l’abbiamo sempre dichiarato incedibile. Lo è in primis per la famiglia Percassi. Quindi non c’è nemmeno un prezzo, altro che 12 milioni più bonus». E il romanista Federico Ricci, dato per sicuro, anzi con le visite mediche già fissate dopo l’impegno di coppa della Lupa? «È di nostro gradimento, ma ad oggi non c’è nulla di veramente definito. In lista ci sono anche El Kaddouri e un altro paio di giocatori mai usciti sui giornali. Quanto a Pinilla, il caso non esiste: ha un problema al flessore sinistro e basta».

S.F.