L’Atalanta
si mette in isolamento dai giornalisti, per evitare il contagio: niente conferenza stampa prepartita alla vigilia di Lecce, ovvero sabato 29 febbraio. Ma se la questione del Coronavirus e delle regole minime di cautela, governative e regionali, suggerisce alla dirigenza di limitarsi a proporre una video-intervista in proprio a Gian Piero Gasperini, a Zingonia qualcosa si contagioso ci dev’essere, visto che dopo il crac di Rafael Toloi ieri s’è aggiunto giusto stamattina quello di Berat Djimsiti.
Sconosciuta la tipologia della noia fisica che ha costretto ai box il secondo difensore in due giorni soltanto, ma di sicuro c’è che l’intero reparto è in condizioni di emergenza estrema. Gli unici sani e schierabili della rosa della prima squadra, infatti, sono Mattia Caldara e José Palomino. Il centrale croato Bosko Sutalo è ancora a parte per l’edema allo scafoide del piede destro, mentre il 2000 Raoul Bellanova difficilmente sarà utilizzato da esordiente nel ruolo di terzo di destra, essendo un esterno naturale, nonostante le escursioni nel ruolo nei test con Radomiak e Breno.
Martedì pomeriggio il guaio più serio, l’inizio di tutti i mali. La lesione, o sospetta tale perché ancora da quantificare coi dovuti approfondimenti clinici, dell’italobrasiliano, all’inserzione del flessore: roba da almeno due settimane di stop. E ora anche il nazionale albanese nato in Svizzera, già costretto al forfait in Champions League mercoledì scorso a San Siro col Valencia per una cicatrice al quadricipite dovuta a una botta al retto femorale subìta da Josip Ilicic nell’allenamento del lunedì prima. Probabile, a questo punto, che col “Via del Mare” alle viste il Gasp opti per l’arretramento di Marten de Roon oppure Hans Hateboer.