Bergamo
– Carlitos Carmona, alias El Siete Pulmones. Alejandro Gomez, El Papu. Alberto Paloschi e Cristian Raimondi, i bergamaschi duri e puri del lotto. Boukary Dramé, la freccia della fascia mancina. Rafael Toloi, il ministro della difesa. È il materiale di contorno, al netto della dirigenza al gran completo, per la gioia dei fan in vena di autografi e selfie, dell’inaugurazione del nuovissimo Atalanta Store – orario continuato 9.30 – 19.30, domenica compresa – in pieno centro a Bergamo, al civico 89 di via Tiraboschi. Presente al vernissage, of course, il presidentissimo Antonio Percassi. Che ha battezzato il gioiello del merchandising ufficiale facendo i complimenti di rito all’altro convitato di lusso, Gian Piero Gasperini: «Questo negozio in città l’Atalanta lo aspettava da cent’anni, ora è una realtà. Il Gasp? È un grande allenatore, un maestro di calcio e domenica col Napoli ha avuto un coraggio da leone nello sposare la nostra politica dei giovani. Anche se sabato scorso, quando mi ha annunciato la formazione, gli ho risposto che mi sembrava matto». Contro i partenopei di Sarri, dunque, ha avuto la meglio l’opzione che ha visto titolari quattro dei cinque convocati in Under 21, Caldara, Conti, Gagliardini e Petagna (l’altro è Grassi, subentrato proprio a quest’ultimo). «Nel calcio bisogna avere pazienza, da quando sono presidente per la seconda volta (2011, NdR) abbiamo investito circa trenta milioni di euro nel settore giovanile – spiega Percassi -. I giovani vanno fatti crescere ma devono anche tenere i piedi per terra, vanno accompagnati e seguiti. Dopo la pausa ci sono Fiorentina e Inter, sognare non è proibito. Hanno già bussato alla porta di Kessie, ma per ora rimane chiusa. Petagna mi aveva impressionato già alla prima contro la Lazio, segnando appena dopo essere entrato. Con il Crotone e il Napoli ha continuato a piacermi». Dalla sua, ecco il parere del mister, accolto con molto calore dai tifosi: «Col Napoli abbiamo trascorso una bella giornata, imprese come questa servono per il morale e la fiducia. È stata una settimana molto bella e la sosta ci sta consentendo di godercela ancora di più. E non ho lanciato i giovani solo per questioni anagrafiche: sono anche giocatori di qualità e di prospettiva, l’ideale per il presente e per il futuro di questa squadra».
Simone Fornoni