L’Atalanta perde il passo e s’allontana, per il momento, dal quarto posto, battuta da una Spal che costruisce un’impresa che le permette di risalire la sua disastrosa classifica e tornare in gioco nella lotta per salvezza. Una prova con troppi pasticci tecnici e tattici: ecco spiegato l’inatteso capitombolo. Certo la Spal ci ha messo l’anima per ribaltare a suo favore la partita, l’Atalanta non si è tirata indietro, anzi ha anche provato a vincere ma sono stati troppi gli scompensi nei vari reparti della squadra. Forse il gol di Ilicic, delizioso colpo di tacco su cross di Zapata, ha illuso tutti quanti, i giocatori sicuri di vincere, il popolo atalantino convinto di assistere ad un’altra goleada o quasi. Invece si sono rivelati pensieri effimeri, privi di certezze. Gasperini ha dovuto fare di necessità virtù spostando De Roon esterno destro, causa le assenze di Hateboer e di Castagne, ma questa mossa obbligata si è rivelata purtroppo funesta (l’olandese comunque il migliore dei nerazzurri) perché il centrocampo nerazzurro ha perso, d’improvviso, un punto di riferimento solido e sicuro, il tutto aggravato dalla serata decisamente no di Frueler e di Pasalic esaltando invece la forza d’interdizione e la voglia di attaccare degli spallini. Così è stato. E anche l’aggiustamento con Djimsiti al posto di Freuler e De Roon sul centrodestra non ha portato risultati concreti, anzi il difensore albanese ha patito la velocità dell’ex Reca, protagonista dell’azione del pareggio di Petagna che quando affronta l’Atalanta non fallisce mai il bersaglio, quinto gol consecutivo, non solo, ma la rete della vittoria spallina è stata realizzata da un bergamasco, figlio d’arte, Mattia Valoti. Se i meriti della Spal sono tanti, i demeriti dell’Atalanta ancor di più. Difesa incerta e stralunata con Palomino prima e Toloi poi colpevoli sui due gol spallini meglio Caldara sicuramente, centrocampo smarrito, confusionario e sbilenco in aggiunta Frueler e Pasalic clamorosamente sciuponi sotto porta, attacco così così per le non brillanti condizioni fisiche del Papu, una certa ruggine da parte di Zapata, eppure ha colpito un palo ed ha costruito l’azione del momentaneo vantaggio, e Ilicic, gol a parte, tra alti e bassi. Se non sei brillante e poco concreto anche l’ultima della classe può farti male. Eppure l’Atalanta dopo il gol di Valoti ha mostrato la volontà di rimediare ma senza idee chiare. Tiri fuori da poco o parati da un insuperabile Berisha, azioni in area spallina concitate e ingarbugliate che esaltavano invece i giocatori biancazzurri. Insomma una serata no. Un passo indietro? Lo verificheremo sabato sera in casa del Toro. Nel frattempo l’aggancio alla Roma è fallito. Una postilla di mercato: arriva il tedesco Lennart Cyborra, anni 20, dall’Heracles Almelo (stesso club di Gosens), esterno sinistro mentre sembra in partenza Andrea Masiello, destinazione Sampdoria.

GIACOMO MAYER