2a giornata, serie A – domenica 25 agosto, 18.30 – Stadio “Olimpico Grande Torino”
Torino – Atalanta 2-1 (1-1)
TORINO (3-5-2): V. Milinkovic-Savic 8; Tameze 6,5 (21′ st Dembélé 6), Coco 6,5, Masina 6; Vojvoda 6,5 (33′ st Sosa 6), Ricci 6,5 (53′ st Ciammaglichella sv), Linetty 6,5, Ilic 8, Lazaro 6; Adams 7,5 (53′ st Karamoh sv), Zapata (cap.) 6,5. A disp.: 1 Paleari, 17 Donnarumma; 15 Sazonov, 25 Dellavalle, 80 Bianay Balcot, 16 Pedersen, 55 Horvath, 92 Njie, 9 Sanabria, 11 Pellegri. All.: Paolo Vanoli 7.
ATALANTA (3-4-2-1): Carnesecchi 6,5; Djimsiti 5, Hien 6 (25′ st Palestra 6,5), De Roon (cap.) 5; Zappacosta 6,5, Ederson 5 (40′ st Manzoni sv), Pasalic 6, Ruggeri 6; De Ketelaere 6 (40′ st Cassa 6,5), Brescianini 5,5 (8′ st Samardzic 6); Retegui 6,5 (25′ st Zaniolo 6). A disp.: 1 Musso, 31 Rossi; 5 Godfrey, 41 Tornaghi, 49 Del Lungo, 43 Riccio. All.: Gian Piero Gasperini 6.
Arbitro: Rapuano di Rimini 6 (Meli di Parma, Alassio di Imperia; IV Tremolada di Monza. V.A.R. Di Paolo di Avezzano, A.V.A.R. Fabbri di Ravenna).
RETI: 26′ pt Retegui (A), 31′ pt Ilic (T), 5′ st Adams (T).
Note: Milinkovic-Savic para il rigore a Pasalic al 51′ st. Serata afosa, spettatori 20.451 di cui 1.460 atalantini nel settore ospiti. Cooling break 27′ pt, 27′ st. Ammoniti Pasalic, Hien, Ilic, Djimsiti, Zapata e Zaniolo per gioco scorretto, V. Milinkovic-Savic per proteste. Tiri totali 13-25, nello specchio 7-9, parati 4-8, respinti/deviati 3-2, legni 0-2. Var: 2. Corner 4-7, recupero 4′ e 9′.

TorinoIlic e Adams ribaltano l’Atalanta che di tante occasioni ne converte solo una, Cassa al secondo spezzone regala un penalty a Pasalic che si fa ipnotizzare dall’ultimo ostacolo. Partita stregata a dispetto della superiorità innegabile, sul campo del Torino. Specie perché lo stato di grazia dell’unica punta che segna non è stato assecondato a dovere. All’incrocio, incrociando in cielo l’ammollo di Zappacosta, a legno scheggiato, lasciando Saul Coco tra i mortali. A indicare la strada avrebbe dovuto essere la fucilata di testa di Mateo Retegui, reduce dalla doppietta di Lecce. Al netto delle chances fallite, fatali lo scavino del temporaneo pari a meno di 5′ dall’1-0 e l’acuto da bottino pieno al 5′ della ripresa.

Scampato il pericolo sulla combinazione tutta in verticale Adams-Zapata-Lazaro, anche per la diagonale di Zappacosta che sbilancia il tiratore inducendolo al tiro alto dal limite (4′), ecco la ripartenza secca De Ketelaere-Retegui-Ederson con corsa interrotta ma non del tutto dall’ex Tameze: il brasiliano riprende palla a un metro dall’area piccola, Milinkovic-Savic para e per il tap-in l’equilibrio non è perfetto. Tutto partito, scollinato il decimo, da un disimpegno aereo di Hien perfezionato da Pasalic sul cross a rientrare di Vojvoda, con l’oriundo ad appoggiare l’azione spalle alla porta. All’alba del ventesimo Pasalic trova in asse Brescianini che allunga per l’ex genoano, centravanti classico che fende mezza difesa allargandosi forse in modo decisivo per consentire al serbo uscito dai pali di opporglisi in corner col corpaccione sul destro in caduta. Scivolone proprio, invece, un poker cronometrico più tardi, nonostante la zampa sinistra allungata dopo il la di CDK.

Quindi il botta e risposta a cavallo del cooling break con la bella manovra avvolgente per innescare l’incornata implacabile del vantaggio e il primo gol preso in campionato, coi granata ad affondare nella zona di Djimsiti anche se l’uomo se lo perde Ederson, impegnato nella vana rincorsa. Hien ci mette letteralmente la faccia per fermare la bordata di Ricci (35′) alzandola in corner, mentre sugli sviluppi del terzo pro Dea è Zappacosta a non centrare lo specchio dalla lunga col piede debole dopo il controcross di Ruggeri allontanato dalla difesa di casa. Al 41′ borseggio di Pasalic a Linetty, ma il fiammingo non è bravo nel tiro, un allunghino centrale mancino, quanto nella corsa, e ancora il pendolino sorano predilige la perentorietà alla precisione.

Nell’incipit del recupero nuovamente Charles, in scia al suo esterno contestuale, per una giravolta in eccesso permette a Ricci di murargli la conclusione al culmine di un lungo slalom. Due minutini dopo, la follia di Carnesecchi che esce dall’area su Tameze, lanciato da Vojvoda: cross e incornata di Duvan fermato da Hien sulla linea con la stessa specialità. Al rientro dal tunnel De Ketelaere stringe immediatamente al centro per farsi dire di no dal fratello d’arte per la seconda volta. Il patatrac è dietro l’angolo: Coco rilancia, Ilic la mette per il diagonale mancino di Zapata respinto da Carnesecchi e Adams punisce gli errori in attacco oltre ai mancati rientri dietro. Esordio di Samardzic per lo spento Brescianini, a tirare ai piccioni dopo il quinto angolo è sempre Zappacosta. Idem, per fortuna dei nerazzurri, Lazaro, sul bello scarico dell’autore della rimonta. Manca cinismo a secchiate, vedi Charlesone che perde il tempo della conclusione salvo servire il piattone aperto di Ederson (14′) salvato da Milinkovic. C’è anche la Dea bendata al contrario: sul sesto tiro dalla bandierina, sponda di Djimsiti per Retegui che al volo di esterno prende la traversa, mentre Pasalic ribadendo di testa trova ancora un ostacolo di 202 centimetri. Al 18′ si rischia di capitolare: Carnesecchi dice di no a Zapata servito da Adams e poi allo stesso firmatario del 2-1 a ruota del muro di Djimsiti opposto a Lazaro. Una retroguardia, o meglio una fase difensiva, da scolapasta.

Arriva il secondo legno della domenica, il palo di De Ketelaere in elevazione al ventesimo su palla di Samardzic che poi sposta e calcia alto. Dentro Palestra e l’esordiente atalantino Nicolò Zaniolo, con scalata di Ruggeri a terzo di sinistro dietro e virata di Zappacosta dall’altro lato. Spunta Zapatone alla viva il parroco (29′) su pallone di Lazaro, poi i due nuovi entrati combinano per scavetto sinistro e colpo di frusta largo sul contrasto di Vojvoda e Coco. Quindi il sinistro sull’esterno della rete, non incrociato, in scia al belga. Al 36′ la rimessa di De Roon per il prestito del Galatasaray con braccio e mano larghi di Coco, ma prima la tocca l’attaccante. Non c’è verso: al 39′, sulla scorta del traversone smanacciato di Pasalic, Palestra la porge all’ex Udinese che telefona a giro per la presa alta dell’ultimo baluardo. Altro giro, altro esordiente nella massima serie, ma non si segna mai, con contropiede Palestra-Samardzic e scarico per Manzoni che colpisce Zaniolo alla schiena (41′). Check al 3′ di extra time per il colpo sulla caviglia di Cassa da parte di Lazaro su tocco di Pasalic: rigore dopo aver preso l’attrezzo, Vanja la intercetta alla propria destra a mezza altezza. Al nono di recupero, a tu per tu col grande ex colombiano Carnesecchi fa il suo e SuperMario rovina una buona prestazione fallendo il pari sul 2-2 a dispetto del filtrante perfetto di Zaniolo sulla corsa. Meglio accantonare i sogni di gloria, quando si perde in questo modo assurdo.