Atalanta – Genoa 0-0ATALANTA (3-4-2-1):
Sportiello 6,5; Scalvini 6 (33′ st Demiral sv), Palomino (cap.) 6,5, Djimsiti 6; Zappacosta 5,5 (12′ st Hateboer 6), Koopmeiners 6, Pessina 6, Maehle 5,5 (1′ st Boga 5); Pasalic 5,5 (46′ st Mihaila sv); Malinovskyi 5,5 (11′ st Toloi 6), Muriel 6,5. A disp.: 1 Musso, 31 Rossi, 13 Pezzella, 11 Freuler, 99 Cisse. All.: Gian Piero Gasperini 5.
GENOA (4-2-3-1): Sirigu sv; Frendrup 6, Maksimovic 6,5, Ostigard 6,5, Vasquez 6,5; Galdames 7 (42′ st Kallon sv), Badelj (cap.) 6,5; Melegoni 6, Amiri 5,5 (28′ st Hernani 6,5), Portanova 5,5; Yeboah 6 (25′ st Destro 5,5). A disp.: 1 Semper, 22 Marchetti, 5 Masiello, 13 Bani, 16 Calafiori, 18 Ghiglione. All.: Alexander Blessin 6,5.
Arbitro: Abisso di Palermo 6 (Palermo di Bari, Margani di Latina; IV Santoro di Messina. V.A.R. Nasca di Bari, A.V.A.R. Valeriani di Ravenna).
Note: serata non rigida e serena, spettatori 9.140 per un incasso di 158.148,30 euro. Ammoniti Zappacosta e Toloi per gioco scorretto. Tiri totali 12-8, nello specchio 2-3, respinti/deviati 3-3, parati 2-3, legni 1-0. Corner 4-3, recupero 0′ e 4′.
Bergamo – Spettacolosa in Europa League, ferma al palo in campionato. Quello vero e quello metaforico della rituale inconcludenza, zavorrata dalla mancanza di precisione, contro una pericolante brava a chiudersi e non solo. L’Atalanta stecca col Genoa inforcandoci il secondo occhiale su due e può dire virtualmente addio ai sogni di quarto posto, a meno 4 giorni dal ritorno degli ottavi di finale di Europa League a Leverkusen: la Champions ormai è raggiungibile soltanto passando dalla sorella minore.
Lo start è a spron battuto, benché spaiato dalla necessaria precisione al dunque. Al 4′ Malinovskyi reclama il mano di Ostigard sulla sua conclusione di seconda al culmine di un’azione iniziata da Zappacosta prima della botta alta di Pessina da fuori e a ruota ne ha già tentata un’altra, stavolta con una punizione molto defilata a destra che sorvola l’incrocio opposto. Il break ospite al 9′, invece, produce solo il cross di Amiri respinto da Sportiello che poi blocca senza difficoltà il tap-in di Maksimovic in elevazione quasi dal limite. Al 13′ Djimsiti asseconda lo slalom di Muriel da sinistra, ma il colombiano calcia alto, imitato nove sinfonie cronometriche più tardi dal terminale ligure Yeboah che però prova il jolly da quasi trenta metri. Forse più pericolosa la stoccata al quarto d’ora di Galdames deviata in angolo da Palomino. Gasperini annusa puzza di brucio e cambia. Nel frattempo Pasalic s’è abbassato e tra le linee c’è Pessina, mentre in corsia Maehle si scambia di posizione con Zappacosta alla mezzora. Un poker di lancetta dopo ecco la telefonata dalla lunga dell’accentrato ex Melegoni, figlio di una palla persa di Scalvini in uscita nel tentativo di servire il brianzolo. Almeno gli altri inquadrano lo specchio, mica come Muriel che a otto dal riposo scheggia il legno esterno su apertura di SuperMario il borseggiatore.
Verso la pausa, anche il piazzato alto di Amiri (40′), originato dalla scorrettezza sull’unica punta avversaria commessa da Zappacosta fuori dalla lunetta col sorano squalificato domenica prossima a Bologna per squalifica, e l’imbucata di Vasquez (42′) che sollecita la presa alta del residente di Urgnano sulla palla dal fondo di Frendrup. La riserva di Musso al 44′ si prende un rischio atroce rinviando sul posteriore dell’italo-ghanese, il palazzolese stringe invece alla perfezione al rientro dal tunnel (6′) per impedire guai da Portanova in asse col terminale unico. Al decimo il monzese centra il centralone ex Napoli in combutta col croato. La virata al 4-2-3-1 speculare dura fino al doppio cambio, il festival dello sciupio prosegue imperterrito con Boga (17′) a passarla all’indietro al nulla sprecando il lancio del tucumano spizzato dal Ronaldito, e quindi con l’alzata da un passo di Pasalic (18′) su suggerimento di un Koopmeiners da accelerazione Formula 1-style. Una manita d’orologio e Pessina coglie il palo di testa a porta sguarnita, ma sulla sponda del solito compagno da corner del colombiano è in offside. Il Grigone sale in cattedra con una manciata di folate e prova pure a portarla a casa: conclusione strozzata di Hernani (28′), girata potente a lato dal limite dell’altra di Destro (30′) servito dal brasiliano e Frendrup, bloccato da un reattivo Sportiello (32′) su invito di Galdames, avanzato sulla trequarti. La risposta mancina di Hateboer (32′) appoggiato da Muriel è priva di angolazione, ma anche il primissimo tiro in porta atalantino di tutta la partita. Il puntero del calcio da salsa e da cumbia (41′) s’invola palla al piede trovando la deviazione decisiva di Ostigard, il cabezazo finale di Demiral al 2′ di recupero sul cross del pendolino di Beerta è una torre nel Nulla e a Mihaila, raggiunto dal suo centrattacco, il tiro a giro rimane in canna.