Fabrizio Carcano
Dieci gol subiti in quattro partite ufficiali. Due a Ferrara, tre contro il Torino, uno a Genova e i quattro di Zagabria.
Ma alcuni segnali allarmanti erano arrivati anche nel precampionato, pensando ai quattro gol presi dal Getafe.
Al netto dei problemi che tutti i reparti hanno avuto a Zagabria è evidente che la difesa è in difficoltà.
Per molteplici ragioni. Rafael Toloi è rientrato dopo oltre quattro mesi di inattività e comprensibilmente fatica a ritrovare certi meccanismi e ha bisogno di tempo.
Berat Djimsiti paga il salto a questi livelli: tre anni fa giocava in B nell’Avellino, due anni fa era nel Benevento ultimo in classifica, un anno fa a quest’ora era stato ripescato dai fuori rosa e avrebbe fatto panchina fino a novembre.
Anche lui ha bisogno di tempo.
E José Palomino che avrebbe dovuto essere il titolare non deve aver convinto Gian Piero Gasperini, che dopo la partita di Ferrara lo ha relegato in panchina.
E poi manca ancora il sostituto di Mancini.
La vicenda di Skrtel ha fatto perdere tre settimane, poi è arrivato Simon Kjaer, alla vigilia della partita contro il Torino, e subito è stato scippato per dieci giorni dalla nazionale.
Eppure proprio il centrale danese sembra essere l’innesto necessario per puntellare una difesa che commette errori decisivi.
Difficile che Gasp rischi Kjaer già contro la Fiorentina dove è possibile un rilancio di Palomino.
Ma nelle successive gare contro Roma e Sassuolo il danese potrebbe rompere il ghiaccio.
Senza attendersi soluzioni miracolistiche perché come ha ricordato Gasperini a Zagabria: “È chiaro che dobbiamo correggere qualcosa e che qualche problema lo abbiamo, ma è altrettanto chiaro che avendo un gioco marcatamente offensivo ci esponiamo tanto, dobbiamo trovare il giusto equilibrio”.