Atalanta – Milan 3-2 (1-1)ATALANTA (3-4-1-2):
Musso 6; De Roon (cap.) 6,5, Djimsiti 7, Scalvini 6; Zappacosta 6, Pasalic 6,5 (42′ st Adopo sv), Ederson 7, Ruggeri 6,5 (45’+8′ st Holm sv); Koopmeiners 7; De Ketelaere 6 (37′ st Muriel 7), Lookman 7,5 (37′ st Miranchuk 7). A disp.: 29 Carnesecchi, 31 Rossi; 43 Bonfanti, 46 Del Lungo, 21 Zortea, 44 Mendicino, 47 Colombo, 48 Manzoni, 99 Cisse. All.: Gian Piero Gasperini 7.
MILAN (4-3-3): Maignan 7,5; Calabria (cap.) 5,5, Tomori 6, Hernandez 6, Florenzi 6; Loftus-Cheek 5,5 (27′ st Jovic 6,5), Reijnders 6,5 (43′ st Adli sv), Musah 6; Chukwueze 5,5 (14′ st Bennacer 6), Giroud 6,5, Pulisic 6,5. A disp.: 69 Nava, 83 Mirante; 82 Simic, 95 Bartesaghi, 32 Pobega, 33 Krunic, 18 Romero, 70 Traore. All.: Stefano Pioli 6.
Arbitro: La Penna di Roma-1 5,5 (Imperiale di Genova, Vecchi di Lamezia Terme; IV Sacchi di Macerata. V.A.R. Marini di Roma-1, A.V.A.R. Di Martino di Teramo).
RETI: 38′ pt e 10′ st Lookman (A), 45’+3′ pt Giroud (M), 35′ st Jovic (M), 45’+5′ st Muriel (A).
Note: Atalanta col lutto al braccio per la scomparsa di Luigi Milan, mezzala dal 1963 al 1969 con 131 presenze e 10 reti. Mezza sera rigida, spettatori 14.907 per un incasso di 426.027,35 euro. Ammoniti Reijnders, Ederson, Calabria, Jovic e Bennacer per gioco scorretto. Espulso Calabria al 48′ st per somma di ammonizioni (gioco scorretto). Occasioni da gol 15-10, tiri totali 19-14, in porta 7-4, parati 4-1, respinti/deviati 7-4. Corner 6-4 , recupero 3′ e 9′.
Bergamo – Dopo 1 punto solo in 4 turni e l’ultima affermazione in A ad Empoli il 30 ottobre, era proprio ora di prendersene 3. In un frame al cinquantesimo del secondo tempo: il tacco di Luis Muriel, assistito dal filtrante di Koopmeiners aggiustato da Miranchuk. Uno per tempo, in precedenza, del neo capocannoniere interno (6; Scamacca è a 5+1) Lookman che rischiava di non fare classifica perché sembravano essere bastati Jovic a riprenderla e Maignan a salvare il secondo pari. L’Atalanta ha bisogno del veterano ridotto a carta della disperazione per vincere, e dire che col Milan, prima big battuta in campionato, l’avrebbe meritato ampiamente e anzitempo, come forse con Juventus e Napoli. 5 punti con le big, uguale 23 totali, riavvicinando la zona coppe e il dirimpettaio del prefestivo (a +6). Troppe distrazioni, troppe amnesie, condizione troppo al limite dello stremo delle forze. Ma al gong il bottino pieno arriva lo stesso.
Il nigeriano la schioda con la complice quanto involontaria deviazione di Tomori spiazzante per Maignan, Giroud usa la testa per riagguantarla e al rientro dal tunnel De Ketelaere fa imbracciare la doppietta all’eroe di giornata. Da qui la trama diventa il più thrilling dei thriller. Dalle distinte, i primi sussulti. Bakker e Hateboer aggiunti, ma per scelta tecnica, alle defezioni da infermeria di Kolasinac, Palomino, Scamacca, Toloi e Touré liberando la via alla convocazione della new entry Manzoni dalla Primavera oltre che dei volti noti Del Lungo, Mendicino, Colombo e Cisse.
Pronti via, subito il grande ex di turno gira debolmente in mischia sugli sviluppi di un corner rimesso dentro da Ruggeri con rifinitura di Scalvini. A cronometro raddoppiato è il recupero del perno albanese a chiudere la strada a Giroud al culmine dello scambio con Pulisic rinviato corto dalla diagonale dallo zognese. Alle soglie del decimo il belga si mangia letteralmente il vantaggio alzando dall’area piccola sulla sponda smarcante di Lookman, raggiunto dalla scodellata di Ruggeri su scarico di Koopmeiners. Calma piatta e fase di studio perenne fino al 27′, quando Tomori gira di prima intenzione di sinistro sul secondo angolo di Florenzi dalla mancina, tiro attutito da Ederson tra le braccia di Musso proteso in tuffo. Da bollare come pretenzioso il sinistro da fuori di Reijnders alla mezzora, mentre La Penna risparmia a Musah un giallo sacrosanto (34′) per la sbracciata su Lookman in ripartenza. Proprio il nigeriano si vede sbarrare il passo dalla chiusura dell’unico centrale difensivo ospite di ruolo a rimorchio di Zappacosta.
‘Mola resta in agguato e all’occasione successiva si beve due terzi della retroguardia rossonera rientrando da sinistra sulla lesta rimessa laterale di Koopmeiners: Fikayo si lancia a corpo morto prendendo in controtempo il compagno tra i pali. L’attrezzo s’impenna e ricade alle sue spalle. Il Diavolo, afferrato per la coda, si agita quanto basta per mettere i bergamaschi sul chi vive. Al 41′ Calabria se la ritrova sul piede debole in lungolinea con Musah, ma non fa altro che sparare il rasoterra addosso ai cartelloni a bordocampo; tre lancette e Theo strozza la conclusione a un metro dalla lunetta senza approfittare dello scarico di Chukwueze.
Il primo tempo sembra finito e invece Loftus-Cheek si guadagna il quarto corner fatale per le marcature a zona in area nerazzurra, perché il francese svetta tra Koopmeiners e Scalvini indirizzandola a scendere nel lato a destra del portiere argentino. Proteste vibranti dalla panchina e dal campo, perché l’azione è viziata da un contrasto ai limiti di Musah sull’apripista. La ripresa comincia col grande freddo sul meridiano Loftus-Giroud, ma il francese sgancia solo la girata dritta dall’area (2’). Non è esattamente una Dea da scalata di ritorno all’Olimpo del calcio, ma fa di più e con più rabbia degli avversari. Intorno al quinto, le due chances maiuscole per Pasalic, tracciante rintuzzato in fallo di fondo da Tomori su passaggio di Koopmeiners, e di quest’ultimo, sbattuto su Musah sul controcross del primo marcatore della serata. Un minutino dopo, Scalvini si mette in proprio chiamando il francese in porta ad alzarla sopra la traversa. Sull’asse Scalvini-Lookman con apertura sul lato corto di sinistra c’è in agguato il fiammingo, testa alta per imboccarla al destro sotto la traversa della Super Aquila di Wandsworth in chiusura di triangolo. Alle soglie del quarto d’ora il prestito estivo del nemico per poco non provoca l’inverno russo intrappola-Napoleone, allargando però il tiro dopo un bello slalom. Succede poco o nulla fino al 27′, quando il braccetto palazzolese sporca debolmente per la presa comoda di Maignan il diagonale di suo già strozzato di Zappacosta su tocco dal fondo del primo assistman. Incredibile scollinata la mezzora, quando Scalvini vince due contrasti di fila con Tomori e Calabria in scia al mancino olandese a destra provocando, dopo la prima paratona di Maignan, anche il tap-in parimenti respinto di Lookman che poi sbaglia nuovamente sulla pressione di Reijnders. Se la risposta di Pulisic (33′) alla tripla occasione di casa è poco più d’una telefonata di cortesia dai venti metri, il serbo subentrato approfitta della palla dell’americano, allungata di fatto dall’improvvido velo di CDK che intendeva badare a Calabria, per far secco Musso di sinistro. Un tris d’orologio e l’ex Borussia Dortmund converge sparando nella Curva Sud in costruzione. Al 93′ doccia anticipata del capitano milanista, che spende il secondo giallo per tentar di rubar palla a Miranchuk. Ovvero l’assistman al novantacinquesimo. Tomori non può far male, Musso ne fa un po’ a Scalvini uscendogli di mano sull’occipite. Recupero allungato da 6 a 9 giri di lancetta, pazienza.