Chi spenderebbe mai cinquemila euro per fuochi e botti di Capodanno? Ebbene, tanto è costato all’Atalanta l’amorevole scambio di fumogeni tra Curva Sud e Settore Ospiti nel primo tempo del posticipo di lunedì. Il doppio di contravvenzione è stato comminato dal Giudice Sportivo alla Roma, anche perché i suoi tifosi i giochi pirotecnici (più “oggetti”) li hanno tirati pure in campo nel cuore della ripresa costringendo il direttore di gara Massimiliano Irrati a una sospensione di un paio di minuti per far sgombrare il campo dagli inservienti. “Lancio di oggetti in campo e cori insultanti nei confronti dell’allenatore della squadra avversaria”, il capo d’imputazione contro i bergamaschi.
Tra i giocatori, inverce, soltanto due i giocatori squalificati, entrambi per un turno, ma non relativamente al match clou numero 2 (dopo Juve-Napoli) della trentunesima giornata di campionato. Si tratta di Marco Faraoni del Verona e Leonardo Sernicola della Cremonese, che erano diffidati. Il giudice sportivo, Gerardo Mastrandrea, ha squalificato per una giornata il vice allenatore della Juventus, Marco Landucci, “per avere, al termine della gara, nell’area spogliatoi, rivolto all’allenatore della squadra avversaria epiteti offensivi e minacciosi”. Per lui anche un’ammenda di cinquemila euro. Il triplo, infine, al club bianconero, “per avere suoi sostenitori, prima dell’inizio della gara, rivolto un coro offensivo al Direttore di gara; per avere inoltre suoi sostenitori, nel corso della gara, intonato reiteratamente cori insultanti di matrice territoriale nei confronti dei sostenitori della squadra avversaria”.
Ottomila euro alla Sampdoria per lancio di fumogeni con interruzione della partita; l’Atalanta (cinquemila), per ; la Lazio (cinquemila) per lancio di oggetti contro la tifoseria avversaria; il Milan (cinquemila) per “un coro becero di carattere territoriale nei confronti di altra tifoseria” (ovvero il Lecce).