Fabrizio Carcano
Centododici anni di storia gloriosa. E il bello deve ancora arrivare.
L’Atalanta spegne le sue prime 112 cartoline sulla torta che tutta Bergamo idealmente le regala. Anche chi magari è meno appassionato o allo stadio si fa vedere solo il 29 febbraio.
Un secolo, una decade e un biennio.
Portati alla grande. Senza rughe o acciacchi.
Anzi la Dea è tutto fuorché una vecchietta, pur essendo una delle nonne del nostro calcio.
E questo 112esimo compleanno coincide con il picco della storia atalantina, l’apice finora raggiunta. Finora.
La prima volta in Champions League, il terzo posto in campionato, la nuova curva Nord da 9121 posti.
Non lo avrebbero mai neppure potuto immaginare o sognare quei ragazzi universitari che la sera del 17 ottobre 1907, in un’osteria di città alta, fondarono la società di ginnastica Atalanta, con quel nome particolare, riferito a quella dea della mitologia greca cresciuta nei boschi, diventata una cacciatrice e una guerriera che abbinava forza e bellezza.
Un po’ come l’Atalanta di oggi. Forte e bella.
Dalla ginnastica al calcio il passo fu immediato, anche se i colori erano bianconeri…
Poi nel 1920 la fusione con la Bergamasca Calcio e il blu e a sostituire il bianco.
Il resto è storia e cronaca.
La storia della regina delle provinciali, che non è un dispregiativo o un limitativo.
Provinciale nel senso che l’Atalanta non rappresenta un capoluogo di regione, ma un capoluogo di provincia.
Per l’esattezza la 35esima città italiana e la quarta della Lombardia per abitanti.
Eppure la Dea è la regina, perché nei campionati unici di serie A ha giocato 58 volte.
Nessuna come lei. E ha pure vinto sei volte la serie B.
E in bacheca vanta anche una Coppa Italia, conquistata nel lontano 1963.
Questa la storia.
Poi c’è la cronaca, che parla al presente e racconta di un club che da tre anni consecutivi gioca le coppe europee e da quest’anno siede al tavolo esclusivo dei più grandi, la Champions.
Martedì prossimo l’Atalanta sarà a Manchester, non bisogna aggiungere altro.
Chissà se da lassù quei ragazzi che proposero quel nome e lanciarono quella società sportiva avrebbero mai sognato che un giorno lontano, 112 anni dopo, la Dea sarebbe andata a caccia di gloria all’Etihad Stadium.
Ma non è un sogno, è la realtà.
Buon compleanno Atalanta Bergamasca Calcio, buon compleanno nostra unica Dea!