di Giacomo Mayer

In quella maledetta domenica del 3 marzo l’Atalanta si apprestava a scendere in campo con la Sampdoria, partita sicuramente decisiva per il sogno europeo, distaccata di ben sei punti dai doriani. Un mese dopo, alla vigilia del match di recupero, i nerazzurri affrontano i blucerchiati con tre punti di vantaggio. Il che significa aver recuperato sui rivali sei punti e averli avanzati di tre: matematica alla mano, sono ben nove punti. Quindi per l’Atalanta una marcia trionfale, nonostante la sconfitta con la Juve, per la Samp una resa incondizionata. A completare l’opera dell’aggancio sono stati rosicchiati tre punti anche al Milan che mercoledì si misurerà nel derby con l’Inter. Insomma un’altra occasione da sfruttare. Per quanto si nota sul campo di gioco è chiaro a tutti che l’Atalanta sia nel pieno della forma tecnica e tattica mentre i doriani sono in una pericolosa fase di riflusso e non solo i punti conquistati, o persi, lo confermano ma anche i gol e le prestazioni. I nerazzurri hanno perso con la Juve e hanno vinto con Bologna, Verona e Udinese collezionando otto gol e subendone due, la Samp ha perso con Crotone, Inter e Chievo realizzando due gol e incassandone undici. Cifre che chiariscono le reale condizioni delle due squadre. Anche con l’Udinese l’Atalanta ha messo in mostra la sua straordinaria forza e la sua evidente superiorità tattica contro un’avversaria che si è presentata al Comunale solo per difendersi. Ma la spiccata virtù dell’Atalanta sta nel suo modo di giocare che non cambia sia in casa che fuori. Oggi comunque la messa in opera della partita è decisamente rovesciata, anzi ribaltata perché tocca alla squadra di Giampaolo cercare di fare la partita se vuole recuperare e se non vuol far diventare endemico il suo attuale stato di crisi. Eppure fino ad un mese fa, appunto, la Samp sembrava avviata verso un percorso deciso con obiettivi europei, poi da Crotone ad oggi il crollo. Sicuramente è una Sampdoria depressa. E anche con problemi di formazione perché Giampaolo deve fare a meno di Torreira e Quagliarella, mentre in difesa dovrebbero rientrare Berecszynsky al posto dell’ex Sala, e Ferrari per Regini, in mezzo al campo più no che sì per l’altro ex Barreto, in attacco sarà Caprari a rilevare Quagliarella, 18 gol segnati e una particolare prolificità quando affronta i nerazzurri. Insomma a Giampaolo non mancano i grattacapi. Sul fronte atalantino Gasperini è stato chiaro: zero relax ma massimo impegno per compiere un altro salto importante vista Europa. Pochi dubbi per lo schieramento. In porta torna Berisha, benché Gollini abbia disputato un’ottima prova con l’Udinese, i tre della difesa non si toccano perché Caldara dovrebbe rientrare sabato contro la Spal, sugli esterni più Hateboer per l’acciaccato Castagne mentre è confermato Gosens, in mezzo da verificare le condizioni di De Roon, dopo la botta alla spalla, ma l’olandese difficilmente darà forfait, in attacco Gomez, in netta ripresa, e Petagna anche lui in ottimo stato di forma.
Atalanta (3-4-1-2): Berisha; Toloi, Palomino, Masiello; Hateboer, De Roon, Freuler, Gosens; Cristante; Gomez, Petagna. All: Gasperini.
Sampdoria (4-3-1-2): Viviano; Berecszynsky, Silvestre, Ferrari, Murru; Praet, Verre, Linetty; Ramirez; Caprari, Zapata. All: Giampaolo.
Arbitro: Pasqua.
Assistenti: Di Iorio-Tolfo.
Quarto uomo: Di Paolo
Var: Fabbri (assistente Piccinini)