Atalanta – Juventus 0-2 (0-1)ATALANTA (3-5-2):
Sportiello 5,5; Toloi 6, Paletta 5,5, Masiello 6; Conti 6 (10′ st D’Alessandro 6), Kurtic 5,5, de Roon 6,5, Cigarini (k) 5,5 (31′ st Diamanti 6,5), Dramé 6; Monachello 5 (21′ st Raimondi 6), Borriello 6,5. A disp.: Bassi, Stendardo, Gagliardini, Bellini, Migliaccio, Freuler, Gakpé, Brivio, Cherubin. All.: Reja 6.
JUVENTUS (4-3-1-2): Buffon (k) 6; Lichtsteiner 6, Bonucci 6, Barzagli 7, Evra 6; Khedira 6,5 (23′ st Lemina 7), Marchisio 6, Pogba 5,5; Pereyra 6 (36′ st Alex Sandro sv); Dybala 6 (44′ st Morata sv), Mandzukic 7. A disp.: Neto, Rubinho, Zaza, Hernanes, Cuadrado, Padoin, Asamoah, Rugani. All.: Allegri 6,5.
Arbitro: Valeri di Roma 6,5 (Barbirati-Musolino, IV Schenone; add. Orsato e Ghersini).
RETI: 24′ pt Barzagli (J), 41′ st Lemina (J).
Note: pomeriggio coperto, spettatori 19.770 di cui 9.233 paganti (incasso 210.459 euro) e 10.537 abbonati (quota 150.056,63 euro). Ammoniti Cigarini, Pogba (c.n.r.), Paletta, Marchisio e Toloi (c.n.r.). Corner 7-4, recupero 1′ e 6′.
Bergamo – Il digiuno cala il tredici sulla ruota di Bergamo, l’Atalanta concede alla Juventus qualche metro di troppo e un gol per tempo sufficiente per piombare in zona pericolo: il Frosinone terzultimo è a soli quattro punti (26 a 30), in classifica ora c’è davanti anche il Genoa (31).
Il leitmotiv dell’incontro porta la firma di Cigarini già al minuto e venti secondi: tacchettata in ritardo, Dybala steso e giallo subitaneo. Segno che da parte nerazzurra c’è la volontà di metterla sul piano della battaglia campale, tattica buona a imbrigliare gli Allegri-boys almeno fino al filtrante di Pereyra per Khedira con diagonale di quest’ultimo addosso al ginocchio di Sportiello. Il brivido freddo al decimo ridesta i bergamaschi anche davanti: quattro giri di lancetta e il liberissimo Cigarini vanifica lo splendido cross di Toloi sganciando un mancino strozzato al volo in bocca a Buffon. Il baricentro resta comunque bassino e al 24′ i bianconeri in rosa passano sugli sviluppi dell’angolo di Dybala corretto dalla sponda aerea di Mandzukic per l’appoggio nel sacco da un passo di Barzagli. La Dea non è stesa, ma non sa approfittare nemmeno del mezzo svarione di Bonucci, che un minuto dopo sporca il traversone di Dramé verso un Conti sfortunato nella spaccata. Prima della pausa, con la Juve a controllare le operazioni, la telefonata di cortesia di Marchisio (29′) da fuori e la volée destra centrale di de Roon (40′), appostato in area piccola sul passaggio di ritorno di Borriello dopo aver rubato palla in mezzo a Marchisio.
In avvio di ripresa un contropiede Borriello-Monachello con anticipo in corner di Mandzukic su Kurtic sembra un buon viatico per il riscatto dei padroni di casa, che poco dopo nove corsette di cronometro virano al 4-3-3 con D’Alessandro al posto dello sfiancato Conti. Ma gli ospiti tengono gli occhi aperti e nel giro di poco (14′ e 15′) sfiorano il raddoppio con Mandzukic, autore di una girata mancina (stoppata da Toloi) su palla rubata a Sportiello che tentava di dribblarlo, e quindi con Pogba, la cui rasoiata dal limite su assist di Dybala si spegne a lato del secondo palo. L’estremo si fa perdonare parzialmente l’erroraccio uscendo bene su Khedira al 21′. Reja ridisegna il modulo (passando a quattro dietro) con Raimondi e Diamanti e sul tiro dalla bandierina del pratese (32′) la spizzata di testa di Borriello è largamente imprecisa. Uguale sorte per lo stesso schema o quasi al 39′ con Toloi che manca la deviazione sotto porta, mentre dall’altra parte Lemina gabba Paletta e Toloi per il numero del 2-0. Al 42′ Buffon si deve distendere sul destro incrociato dalla lunga di Masiello. L’ultimo conato di de Roon da azione da corner al 2′ di recupero si spegne tra le braccia del capitano nemico.
Simone Fornoni