Si pensa già al Torino, per ora. Poi Lione e Genoa. Intanto però la pratica Benevento è stata messa in archivio con una vittoria sudata, sofferta ma meritatissima. E chi ha segnato il gol del successo? Bryan Cristante, otto gol stagionali (5 in campionato nonché capocannoniere dei nerazzurri, 3 in Europa, più un rigore sbagliato), un bottino da attaccante. E ora la classifica sorride perché l’Atalanta è a quota 19, in compagnia del Toro, ad un punto dalla zona Europa, settimo posto che è in coabitazione tra Milan, Bologna e Chievo. Sabato, quindi, ecco lo scontro diretto tra nerazzurri e granata mentre domenica il Chievo è ospite dell’Inter, il Bologna affronta il Cagliari e il Milan di Gattuso fa visita al Benevento. E poi sarà interessante capire come reagirà la Sampdoria affrontando domenica sera la Lazio. Dunque, al termine della quindicesima giornata, non è improbabile un rimescolamento di carte tra le squadre che ambiscono all’Europa. Ha comunque ragione Gasperini: “Il sesto e settimo posto sono ancora alla nostra portata” e quindi la partita col Torino si manifesta come una sfida d’alta classifica. I nerazzurri, però, devono dimostrare maggior concretezza ina fase offensiva ed è proprio questo è quello che è mancato contro il Benevento. L’Atalanta ha pagato il momento non proprio brillante del Papu Gomez e la difficoltà di Cornelius contro una difesa chiusa a doppia mandata dove ha brillato l’ex atalanto Djimsiti. Il Benevento è venuto a Bergamo con l’intenzione di strappare il primo punto della sua disastrosa classifica e fino ad un quarto d’ora dal termine era riuscito nell’intento. De Zerbi, dopo aver vinto lo scorso anno alla guida del Palermo, ci ha provato, perlomeno a pareggiare, anche lunedì sera con uno schieramento inequivocabile: 4-5-1 che spesso e volentieri si trasformava in 4-6-0 perché Armenteros, il migliore della formazione sannita, rincorreva sia De Roon che Cristante ed ha avuto anche l’occasione, di testa, di trafiggere Berisha. L’Atalanta giocava in modo compassato, spingendo sulle fasce ma senza lucidità tant’è vero che Gasperini ha invertito le posizioni di Castagne e Hateboer. Certo tre difensori (Masiello, Caldara, Toloi) contro il solo Armenteros e qualche fugace inserimento di D’Alessandro erano un po’ troppi anche perché inevitabilmente si sbatteva la testa contro la barriera sannita. E nessuno aveva l’idea di provare a far saltare il grimaldello inserendosi in profondità. Eppure sembrava che il gol potesse arrivare da un momento all’altro. Nel secondo tempo l’ingresso di Ilicic al posto di Toloi e quello di Petagna per il danese hanno permesso una maggior vivacità offensiva che, nella parte centrale del secondo tempo, si è trasformato in assedio. Poi alla mezzora Caldara ha giocato d’anticipo regalando il pallone ad Ilicic. Lo sloveno da destra ha galoppato fino all’assist per Cristante che con un destro filtrante ha infilato Brignoli. E adesso Bryan Cristante quanto vale sul mercato? Beh, venti milioni e forse più.
Giacomo Mayer
(Foto Francesco Moro)