La comitiva atalantina che è partita per Kharkiv ha dovuto registrare un’importante assenza: quella di Josip Ilicic. Praticamente l’Atalanta si presenta sul terreno del Metalist senza due componenti decisivi del suo attacco stellare, Zapata e appunto lo sloveno. Come se la Juventus giocasse una partita di Champions decisiva senza Ronaldo, Dybala e Higuain. Certo, sono inconvenienti che fanno parte del gioco del calcio ma resta, comunque, il rammarico di disputare questa partita, da dentro e fuori l’Europa, con una formazione azzoppata anche perché si aggiunge anche il forfait, questo previsto causa squalifica, di Toloi e questo vuole dire due reparti da rattoppare. Gasperini di sicuro inventerà qualche particolare marchingegno tattico anche se le soluzioni, almeno adesso, non sembravano eccessive. L’Atalanta può partire con la stesso schieramento offensivo messo in campo col Verona dopo l’uscita di Ilicic quando è entrato al suo posto e, metro più metro meno, nella stessa posizione, attaccante di destra, Malinovsky con due centrocampisti, Pasalic e la staffetta Freuler-De Roon. La seconda possibile opzione con Muriel e Gomez in attacco, Pasalic trequartista con Freuler e De Roon in mezzo al campo mentre il giocatore ucraino potrebbe entrare nella fase decisiva del match. Non dovrebbero esserci dubbi in difesa col rientro di Kjaer in posizione centrale, Djimsiti a destra e Palomino a sinistra. E poi ci sono altri interrogativi, almeno per noi, vale a dire quale atteggiamento da assumere in campo durante la partita che sarà sicuramente un sfida di scacchi con mosse e contromosse. Ad esempio l’Atalanta partirà all’attacco subito per sbloccare il risultato oppure sarà un po’ più guardinga in avvio per poi consumare tutte le energie immaginabili e possibili nella fase finale? Insomma sarà decisiva la gestione della gara. A parte Zagabria dove i nerazzurri, in pratica, non hanno giocato, con il City a Manchester sono partiti subito forte spaventando non poco la squadra di Guardiola mentre a San Siro hanno gestito, sicuramente soffrendo, il primo tempo attenti a non subire gol per poi attaccare nella fase finale con esiti positivi. All’andata con lo Shakhtar l’Atalanta ha giocato tre partite diverse: attacco, controllo con qualche difficoltà, e assalto finale con beffa annessa. Stavolta però si tratta di una partita che ha come suggello solo la vittoria. Poi dipenderà tutto da ciò che succede a Zagabria dove sono in palio i destini di tre squadre con il City arbitro decisivo di questa appassionante contesa che vale l’Europa. E dalle ultime prestazioni del Manchester City non c’è da stare troppo sereni. E’ vero che i citizens dopo la sconfitta nel derby non vogliono collezionare altre figuracce ma sono già sani e salvi e primi in classifica mentre la Dinamo, come del resto Atalanta e Shakhtar, si gioca un obiettivo prestigioso: restare fra le sedici grandi d’Europa. Non proprio quisquiglie.
Giacomo Mayer