34a giornata (15a R) serie C girone A – Trento, stadio Briamasco – domenica 30 marzo (ore 17.30)
Trento – AlbinoLeffe 5-1 (0-1)
TRENTO (4-3-3): Barlocco 6,5; Vitturini 6,5, Barison 6,5, Falasco 6,5, Maffei 7; Di Cosmo 6,5, Aucelli 5,5 (1′ st Rada 6,5), Giannotti 7,5; Peralta 6 (1′ st Anastasia 8,5), Di Carmine (cap.) 6 (33′ st Petrovic 7), Disanto 6,5 (38′ st Accornero sv). A disp.: Santer, Tommasi; Trainotti, Cappelletti, Cappelli. All.: Luca Tabbiani 7,5.
ALBINOLEFFE (3-5-2): Marietta 6; Gusu (cap.) 5 (39′ st Giannini 6), Potop 5,5, Baroni 5,5 (24′ st Mustacchio 5); Barba 5, Astrologo 6,5 (13′ st Munari 5,5), Fossati 5,5, Parlati 5,5 (39′ st Agostinelli sv), Ambrosini 6 (1′ st Borghini 5,5); Zoma 5,5, Longo 6. A disp.: Facchetti, Bonfanti; Zambelli, Zanini, Ricordi, Angeloni, Vinzioli, Borghi, Sorrentino. All.: Giovanni Lopez 5,5.
Arbitro: Castellone di Napoli 6,5 (Lauri di Gubbio, Mallimaci di Reggio Calabria; IV Carrisi di Padova).
RETI: 42′ pt Astrologo (A), 3′ st Di Cosmo (T), 19′ e 47′ st Anastasia (T), 28′ st Maffei (T), 37′ st rig. Petrovic (T)
Note: pomeriggio sereno, spettatori 1.200 circa. Espulso Peracchi (team manager A.) al 4′ st per proteste. Ammoniti Falasco, Giannotti, Ambrosini, Longo e Anastasia per gioco scorretto. Tiri totali 20-8, nello specchio 9-3, parati 4-2, respinti/deviati 4-2. Corner 10-3, recupero 2′ e 4′.

Trento – Triestina, Union Clodiense e Lumezzane? Un tris d’assi da archiviare. Non vale il non c’è tre senza quattro, al “Briamasco”, per l’AlbinoLeffe raggiunto al quarto posto a quota 53 dallo stesso Trento da cinquina sporca e dal Renate, per una classifica avulsa sfavorevole coi gialloblù ma favorevole (7, 5 e 1) in caso di volata a tre in attesa dello scontro diretto fra le altre due contendenti alla terzultima giornata. La trentaquattresima è stata segnata dalla grande illusione di Andrea Astrologo, autore nel finale di primo tempo del suo primo gol stagionale aprendo il contropiede e finalizzandolo sul passaggio di ritorno di Longo grazie allo spiazzante a pelo d’erba in fin di navata. Nella ripresa, reazione zero a Di Cosmo, che gira sul primo palo il pallone di Anastasia che poi la ribalta aiutato dal legno. Quindi, l’esondazione di Maffei, di Petrovic su rigore e della new entry offensiva a doppietta imbracciata nel recupero. Prossimo appuntamento, allo Stadium di Zanica lunedì 7 aprile alle 20.30 con la Pro Vercelli.

Gusu taglia provvidenzialmente la strada a Peralta al 4′ con una diagonale perfetta direttamente sul rilancio del portiere, mentre a lancette raddoppiate l’apertura di Zoma, entrato in navata per la rifinitura, coglie la bordata appena da fuori di Ambrosini sull’esterno della rete. A scacciare la noia ci pensa Fossati saggiando i guantoni di Barlocco all’inizio del lato corto di sinistra, mattonella conquistata da Longo a discapito del primo degli ammoniti, mentre due minuti dopo lo stesso attaccante catanese allunga dal lato amico una prima ripartenza a favore del futuro rompighiaccio che non incrocia la volée di sinistro.

I tridentini devono pur concludere qualche volta – alla fine, superiorità schiacciante e non solo nella specialità – e decidono di farlo col sinistro a rientrare di Falasco dalla bandierina destra (31′), oltre che col mancino in curva di Aucello sullo scarico dell’ala destra. La classica chance che dà fuoco alle polveri di una partita comunque fin lì da calma solo apparente. Un altro paio di lancette e tocca ancora al centrale difensivo sinistro di casa, che non punisce da fermo il contatto da giallo e da squalifica di Ambrosini per fermare Peralta, indubbiamente il più pericoloso, con Disanto a imitare a giro i compagni convergendo da sinistra a una dozzina dall’intervallo: la porta resta più sotto. Tre minutini ancora e Maffei non sorprende Marietta, ma è ben più incisiva la risposta del centravanti dei seriani che solo davanti a Barlocco, smarcato in posizione sospetta dal partner di linea, apre il piattone sinistro dalla destra dell’area senza superare l’ultimo ostacolo.

Oltre alla partita, si aprono anche gli spazi. Dal 39′ al 44′, il rintocco del neolaureato romano in economia nella volatona accompagna dal compagno-totem è a metà del guado tra la stoppata di Potop al nemico giurato Di Carmine su invito del suo playmaker e la sovrapposizione crossata di Vitturini al pampero per la girata alta al volo di Giannotti. In avvio di ripresa, con Borghini per Ambrosini (squalificato tra due lunedì) con allargamento a sinistra di Gusu, tocca al rumeno di Torino lì in mezzo al terzetto rosso-giallo togliere le castagne dal fuoco sull’apertura per la new entry Anastasia, ma c’è Vitturini dal limite a propiziare il settimo tiro dalla bandierina costringendo Marietta al colpo di reni (2′). Ovvie prove generali del pareggio che arriva puntualissimo grazie all’acrobazia della mezzala destra di casa elusiva del recupero di Baroni. La Bluceleste, che sostituisce l’aperturista con la fisicità di Munari, continua a subire troppo, anche dal terzino sinistro sganciatosi una volta di più dopo il quarto d’ora. Anziché dal suo centravanti, sbattuto ancora contro il muro di Potop, è da quest’ultimo che l’ala destra taglia dall’altra parte per il mancino da biliardo a mezz’altezza sul palo di Marietta.

Anche se Lopez cambia nuovamente inserendo Mustacchio per Baroni con sequela del capitano di turno a terzo di sinistra dietro, i suoi non incidono né reggono l’urto e al 28′ c’è il tris pesante dell’esterno basso locale, agevolato nel suo diagonale dal tacco involontario dell’incespicato Rada sulla palla dentro della mezzala sinistra. Per soprammercato, Petrovic va via all’ammonito Potop con un sombrero del tutto casuale sul filtrante ancora di Giannotti per poi trasformare a mezz’altezza alla sinistra dello spiazzato Marietta. Poker sporco e conclusione contestuale di Agostinelli, che allarga il destro in coda allo schema di Giannini rimesso dentro da Borghini di testa e dopo un’avventuretta di Barba che funge da scarico. Marietta sventa la possibile manita sull’assolo di Accornero e la ribattuta appena da fuori di Giannotti, ma non può far nulla sul rigore in movimento di Anastasia a rimorchio di Petrovic dal fondo. Meglio dimenticare in fretta.
Simone Fornoni