di Giacomo Mayer

E’ una partita fuori dagli schemi di qualsiasi tipo siano. Perché affrontare questa Juventus, a Torino o a Bergamo non cambia granché, è come riscrivere “Alla ricerca del tempo perduto” di Proust. Un’impresa inaudita. L’Atalanta ci prova perché l’imbattibilità è solo un concetto filosofico ma l’ultima vittoria degli atalantini al Comunale risale al 3 febbraio 2001 quando la squadra di Vavassori si impose con i gol di Lorenzi e Ventola. Poi notte fonda o quasi dal 5-2 dei bianconeri con Ferrara in panchina da una parte e Conte dall’altra fino ai giorni nostri. Insomma per stasera è meglio che il popolo bergamasco se ne faccia una ragione e si renda conto che sarà un’altra partita di lotta e sofferenza. In questo avvio di campionato i nostri stanno giocando un buon calcio, perfino bello a vedersi ma, Cagliari a parte, poco concreto. I nerazzurri sono bravi ad elaborare una manovra elegante e a tratti fantasiosa ma quando arrivano nell’area avversaria naufragano in malo modo senza mai riuscire a creare problemi ai portieri avversari. Sarà un caso ma a San Siro l’Atalanta ha costretto Handanovic ad una parata seria solo nel finale su tiro di Gomez mentre con la Fiorentina Neto è stato il migliore in campo ma la mira degli atalantini è stata piuttosto imprecisa. In questo momento è il cruccio maggiore per i fans dei nerazzurri: bel gioco ma poca concretezza. Sono piacevoli e, alcune volte, brillanti gli inserimenti di Dramè e di Zappacosta, di D’Alessandro e di Estigarribia ma quando arrivano sul fondo e spediscono il pallone in mezzo all’area non c’è mai nessuno che raccolga queste invitanti sfere oppure succede anche che dopo una lunga corsa i nostri esterni d’attacco manchino di lucidità nella fase conclusiva. Insomma problemi non da poco e di conseguenza anche tenere tra i piedi il gioco più degli avversari vale poco se poi non si offende in modo decisivo. Con la Juventus da sempre i confronti al Comunale sono stati sempre senza mezze misure, partite epiche o partite senza storia. E questo vale soprattutto dal duemila ad oggi quando si ricorda, appunto, la vittoria del 3 febbraio 2001. Gli ottimisti immaginano che stasera gli juventini pensino al match di Champions di martedì sera a Madrid con l’Atletico, non sarà così perché la squadra di Allegri non vuole perdere terreno dalla Roma, impegnata all’Olimpico col Verona. Un duello a distanza che coinvolge necessariamente anche Bergamo. Come affrontare tatticamente la Juve? Non è facile perché le varie soluzioni (aspettarla o attaccarla) comportano rischi. Colantuono ha dichiarato che bisogna tenere lontana la formazione bianconera dall’area di Sportiello, quindi gran lavoro a centrocampo, lotta e sacrificio per gli esterni e tutta la squadra non deve farsi prendere in contropiede. Proviamoci.