Bergamo

– Home sweet home è il sigillo indelebile dell’Atalanta di questo campionato. Forte, quasi imbattibile, al Comunale, una nullità in trasferta. E in attesa di trovare, dopo tredici giornate.  il giusto equilibrio oggi a Bergamo si presenta la Roma, la seconda potenza della serie A. Ancora imbattuta. E’ una di quelle partite, poche per fortuna, con un pronostico impossibile, come succederà domenica 22 dicembre quando arriverà la Juventus. Fino ad oggi i nerazzurri con le grandi del campionato ha raccolto un solo punto, quello con l’Inter, mentre ha perso malamente con la Fiorentina. Ma è proprio la prova con la squadra di Mazzarri che induce i tifosi ad un certo ottimismo per la partita di oggi. Del resto, dopo la figuraccia col Sassuolo, l’Atalanta non può e non deve deludere. Se arriva un risultato positivo meglio ancora ma contro i giallorossi conta, eccome,  la prestazione. Una partita giocata con cuore e con carattere. Lo sappiamo che la Roma è nettamente superiore, diciassette punti di differenza non sono bazzecole ma nel calcio, e soprattutto nel campionato italiano, non sempre vincono i più forti. Rudi Garcia  è arrivato a Roma tra lo scetticismo generale, dopo i fallimenti di Luis Enrique e di Zeman, e in poco tempo ha trasformato la squadra giallorossa. Un cammino strepitoso, dieci vittorie e tre pareggi, questi ottenuti nelle partite recenti. Un attacco che ha perso qualcosa con l’infortunio di Totti ma con una difesa insuperabile (tre gol subiti), magari si è verificato un rallentamento anche perchè non poteva vincere tutte le partite, il 4-3-3 proposto dal tecnico franco-andaluso spesso si trasforma in rompicapo per l’allenatore avversario. La forza della Roma sta in tre nomi: Daniele De Rossi, e non c’è bisogno di particolari aggettivi, Miralem Pjanic, bosniaco, soprannominato “il pianista” e Kevin Strootman, 23 anni, olandese. Come i tre sono assortiti (geometria, solidità, fantasia, gestione tattica della partita),  probabilmente rappresentano il miglior reparto di centrocampo dell’intera Europa calcistica. Pilastri insostituibili delle loro nazionali. Per i nostri Cigarini e Carmona sarà un pomeriggio da spedire ai posteri. Nel bene o nel male. Ma non ci sono solo loro. Se la difesa è impenetrabile, l’attacco è micidiale. E’ vero ha perso un po’ di lucidità, eppure Gervinho, Florenzi e Ljalic (o Borriello) possono metter a soqquadro la rabberciata difesa nerazzurra che è in alto mare per l’infermeria affollata, come del resto anche gli altri reparti. Per dimenticare la figuraccio di Reggio Emilia, ci vuole poco: una squadra col cuore e di lotta.
Giacomo Mayer