Intanto Claudia è bella bella, bionda e alta, lunga lunga. Ma non è quello che colpisce di lei. Mentre si muove, quando parla, esprime un’eleganza unica, rarissima. Parole in punta di piedi, come la sua vita, passata tutta o quasi nella danza, quella classica, soprattutto, ma pure quella moderna, fino a diventare già giovanissima la direttrice di una delle scuole più importanti nella nostra provincia, l’Arabesque Danse Pedretti. Prima solo ad Azzano, ora anche a Orio, in poco tempo le lezioni di Claudia, di sua sorella Roberta e delle altre insegnanti sono diventate un must per bambine e bambini che sognano un giorno di arrivare fino al palcoscenico della Scala. Ma dal 14 settembre ce ne sarà per tutti e per tutti i gusti, anche per chi vuole fare un piccolo e semplice percorso amatoriale in una delle tante discipline della danza. Parliamo del ballo chiamato “passo a due”, di quello contemporaneo, del flamenco, dell’hip hop. E per chi ha bisogno di rimettersi in forma sipario alzato su pilates e ginnastica di dimagrimento.
Ma torniamo a Claudia, alla sua storia, quella di una bambina che a sette anni appena compiuti si mette alla sbarra e si scopre bravissima, un talento unico. Racconta: “Ero piccolina, ma avevo già provato tanti sport, il nuoto, la ginnastica artistica e il karate, ma non mi avevano appassionato. Poi il primo allenamento di danza ed ho subito capito che sarebbe diventata la passione della mia vita”.
Quattro allenamenti la settimana per diventare una nuova stella della classica e a 15 anni la grande occasione, l’audizione all’Accademia Nazionale di Danza, a Roma. Dalla piccola Bergamo alla capitale. Come è stato partire da ragazzina? “Stavo a dormire al collegio delle suore, la mattina al Liceo Scientifico, il pomeriggio ad allenarmi – ci risponde Claudia –. Facevo una vita interamente incentrata sullo studio e sulla danza, senza svaghi. Ma nemmeno mi accorgevo dei sacrifici che stavo facendo, perché mi muoveva una passione infinita verso qualcosa che mi ha sempre tanto divertito”.
Dagli allenamenti fino all’inizio della carriera da ballerina, percorrendo una strada che ha portato Claudia a danzare sui palchi più importanti in Italia, poi il ritorno a Bergamo, la voglia di insegnare quanto imparato. “E’ un lavoro che mi fa stare bene. Con le mie allieve sono un po’ mamma e un po’ sorella più grande, ma anche un’amica e la prima confidente. Anche grazie a mia sorella, Roberta, che lavora con me, e alle altre insegnanti, in poco tempo la nostra scuola è diventata una grande famiglia, dove si impara la danza, ma anche un posto dove ci si vuole bene, coccolandosi nei momenti difficili”.
Aggiungiamo noi, anche vincendo concorsi su concorsi con allieve e allievi che stanno diventando vere e proprio stelle del circuito nazionale. Parliamo di Azzurra Quarti, di Noemi Villa, di Arianna Suardi, di Federico Campagnola, di Mara Rossi e di Riccardo Persico.
Claudia ascolta i nomi dei suoi ragazzi e le si illuminano gli occhi. E’ raro vedere una persona tanto felice quando parla del suo mestiere. “Quando ho fatto il corso per il diploma di maestra di danza, ho subito capito che sarebbe stata una bellissima esperienza. Mi vedo un po’ come un allenatore di calcio, che spiega moduli e schemi, che insegna la tecnica ai suoi calciatori, ma anche che gli sta vicino, che dialoga di ogni cosa, che si confronta, qualcosa di importantissimo nella crescita degli atleti”.
Eleganza, ma anche un’immensa dolcezza, Claudia ci sorride se gli chiediamo quale corso potremmo fare noi, quarantenni sovrappeso. “Pilates è perfetto per fare scendere la pancetta… E non ti servono moltissime lezioni per tornare in forma. Non sei così grasso…”.
Bella, elegante e… buona. Claudia è davvero l’insegnante perfetta. Il consiglio ai nostri lettori è di mandare i vostri bambini e le vostre bambine, ma pure voi, all’Arabesque Danse Pedretti. Questi i vari riferimenti per avere altre informazioni: potete chiamare il 3342351894 o il 3479395448, inviare un’e-mail a arabesquedansepedretti@gmail.com oppure accedere alla pagina Facebook “Arabesque Danse Pedretti a.s.d”. E salutateci Claudia, la maestra dei sogni.
Matteo Bonfanti