Hellas Verona – Atalanta 3-2 (1-2)HELLAS (4-3-1-2):
Kivila 6; Coppola 6, Ghilardi 6,5 (43′ st Redondi sv), Calabrese (cap.) 6, Terracciano 6; Turra 6 (22′ st Sulemana 6), Pierobon 6,5 (12′ st Verzini 6,5), Gomez 5,5; Bragantini 7,5 (22′ st Florio 7); Yeboah 7, Flakus Bosilj 7 (43′ st Minnocci sv). A disp.: Boseggia, Patuzzo, Ebenguè, Kemppainen, Diaby, Caia, Cazzadori. All.: Nicola Corrent 6,5.
ATALANTA (3-5-2): Sassi 6,5; Del Lungo 5, Cittadini 5,5, Ceresoli 6,5; Renault 6,5, Panada (cap.) 7, Giovane 5, Bernasconi 6 (18′ st Oliveri 7); Sidibe 6; De Nipoti 6,5 (38′ st Vorlicky 6,5), Pagani 5,5 (25′ st Shakur Omar 6,5). A disp.: Dajcar, Pardel, Mediero, Hecko, Chiwisa, Regonesi, Berto, Stabile. All.: Massimo Brambilla 6.
Arbitro: Zamagni di Cesena 6 (Cortese di Palermo, Fraggetta di Catania).
RETI: 2′ pt Flakus Bosilj (H), 11′ pt Ceresoli (A), 14′ pt Bernasconi (A), 30′ pt rig. Yeboah (H), 40′ st Florio (H), 46′ st Oliveri (A).
Note: mattinata soleggiata, spettatori 100. Ammoniti Turra, Renault, Del Lungo e Giovane per gioco scorretto. Tiri totali 17-20, nello specchio 9-9, respinti/deviati 4-5, parati 6-6, legni. Corner 7-9, recupero 0′ e 5′ .
Verona – Basta un modulo colantuoniano ma dalle individualità volitive all’Hellas Verona per tenere sullo stendipanni del thrilling la Primavera dell’Atalanta alla ripresa delle operazioni al rientro dalla sosta invernale. Una gara a rincorsa dalle rispettive fasi difensive vagamente allegre che rischiava di essere sparigliata nel finale dalla maggiore freschezza locale, se non fosse per l’imbeccata di Panada a favore del jolly Oliveri per il sospirato pareggino sul 3 appena sotto il montante. La classifica si muove di un passettino raggiungendo quota 22 in 15 partite, non proprio una media esaltante considerando che la marcia extra moenia ha visto prevalere i Brambilla-boys soltanto a Bologna alla decima per soli 6 punti complessivi. La nota positiva è che si rivede il fantasista moravo Lukas Vorlicky, un pallone sul fondo sul corner della disperazione e un paio di conati in extremuis: non giocava dall’1-1 col Milan del 2 aprile dell’anno scorso. Il girone d’andata è destinato a chiudersi ospitando il Torino mercoledì 2 febbraio e lunedì 7 a Sassuolo.
Chirurgici sia lo svantaggio che i duetti da ribaltamento, ovvero il taglio fulmineo di Flakus nel corridoio aperto da metà del guado da Pierobon ma spalancato di fatto da Yeboah, la puntata da mancina con insaccata destra a giro di Ceresoli baciando il palo alto e il rimorchio dettato a Bernasconi (velato dal blocco del ragazzo biondo e mancino) dal futuro assistman del pareggino nel recupero. Appena prima del sorpasso, tre chance in meno di un giro di lancetta, la doppia Pagani-Sidibe con parata di Kivila e tap-in ciccato e il morbido schiaffo di interno dal limite del regista d’oltre Oglio su apertura di Renault. Non che i gialloblù stiano a guardare, perché scollinato il quarto d’ora l’autore del rompighiaccio non fende la banchisa sullo scambio tra l’esterno alto a destra a piede invertito che prende il fondo e il ghanese che cicca la conclusione, anche senza contare la telefonata (18′) del Donadoni veronese al culmine di un intenso giropalla. A tiro della mezzora, la spallata di Del Lungo, già esattamente tempestivo nella diagonale sull’1-0, sulla percussione di quest’ultimo è motivo sufficiente per il 2-2 del ghanese dal dischetto. Via a un’altra serie di offensive dei bergamaschi, che verso l’intervallo confezionano occasioni coi due davanti, col friulano a imbeccare la loffia del (31′) dell’ingrato compagno, la punizione del temporaneo autore dell’1-1 alzata dal baluardo di casa (38′) e l’acrobazia a fil d’intervallo del cividalese servito dal motorino franco-milanese.
In avvio di ripresa il ping-pong da rimessa laterale vive della suspense Cittadini-Turra, ma l’interno veronese calciando alto e largo non può certo punire l’alleggerimento in gioco aereo maledettamente corto del mastino bresciano. Allo stesso minutaggio (5′), nondimeno, il trequartista tattico di Brambilla entra bene sulla sponda di De Nipoti pur non chiudendo il radente diretto al primo palo. Poco oltre il decimo, Flakus, dopo aver impegnato il sorpreso Sassi (7′), Ghilardi oppone la grande muraglia alla combinazione De Nipoti-Sidibe (17′), ma la continuità risponde assente. Al 23′ Sulemana saggia il blocco in tuffo dell’estremo atalantino ricevendo lo scarico della sua prima punta sul servizio da sinistra della new entry Florio, autore del controsorpasso evitando Giovane per la stangata dritta per dritta a fil di traversa con la Baby Dea sulle gambe. Al 24′, invece, colpaccio sfiorato, con Coppola decisivo nella deviazione in fallo di fondo per dire di no all’esterno di sangue transalpino in asse con Panada e De Nipoti. Due minutini e la verticale Yeboah-Verzini viene sventata in uscita a valanga dall’ultimo ostacolo nerazzurro. Un poker cronometrico più tardi Omar se la sposta sul sinistro incrociando però senza eccessive angolazione e decisione. Per fortuna all’Antistadio Tavellin c’è chi ha la mira migliore della sua.