Anche io sono incazzato nero, ma tra la sicura morte di un’amica e la mia libertà ho scelto che lei continui a vivere
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Max
Non mi capacito di come si possa essere così ignoranti da non comprendere che qui non si tratta di scegliere tra sopravvivere al virus (la cui scarsa mortalità peraltro è statisticamente sotto gli occhi di tutti) ma fare la fame, bensì di fare la fame e continuare a morire di virus.
Vale ricordare come la scorsa primavera il lockdown non abbia prodotto alcun effetto e il calo dei contagiati e dei morti è arrivato soltanto verso fine primavera a causa delle più miti condizioni climatiche (stesse condizioni climatiche che in primavera hanno risparmiato buona parte del sud dalla diffusione).
Ciò premesso, vale anche ricordare che al netto di immagini più o meno cruente, di persone intubate, di mezzI dell’esercito che trasportano feretri, i numeri ci dicono che di Covid-19 muore muore una persona ogni mille contagiati e con tutta la sofferenza che possa provare la famiglia di quel contagiato (provo a mettermi nei loro panni) e per quanto cruente possano essere le immagini di quella sofferenza, in una società di 60 milioni di individui un morto su mille non giustifica il suicidio di un Paese.PS: se siete così sensibili alla sofferenza e alla morte nelle terapie intensive e nelle corsie degli ospedali, vi inviterei ad applicare la stessa verve con cui chiedete la chiusura indiscriminata di tutto il Paese anche per protestare verso la commercializzazione delle sigarette (con lucro dello Stato). Le statistiche vi dimostreranno che sono assai più mortali del Covid, ma non vedo proibizionismo dello Stato (anzi, vedo interesse a speculare sul loro prezzo sulla vita dei consociati). Svegliatevi, ignoranti.