Il “rossonerazzurro” per antonomasia. Maurizio Ganz, fortissimo centravanti anni ’90, può essere rappresentato proprio così, avendo indossato in carriera il nerazzurro dell’Atalanta (e dell’Inter) e il rossonero del Milan. E, sempre, con grandi risultati.
Un attaccante moderno, veloce, tecnico e con un incredibile fiuto per il gol.
In nerazzurro, sponda Atalanta, Ganz in cento partite ufficiali con la Dea (tra il 1992 e il 1995, a cui aggiungere l’annata 2000/2001), realizzerà infatti oltre quaranta reti. Un bomber vero, un “rapace” d’area di rigore, che ha fatto innamorare Bergamo all’inizio degli anni ’90. Gli anni di Stromberg, Perrone, di Marcello Lippi in panchina e del primo Percassi come presidente nerazzurro. In quell’Atalanta, Ganz si esalterà e la sua grande capacità realizzativa sottorete si rivelerà con fulgore. Maurizio Ganz è nei cuori dei tifosi atalantini, soprattutto per il campionato di Serie B vinto in volata con Emiliano Mondonico in panchina. Ganz segnerà gol a raffica quell’anno e si rivelerà uomo decisivo nelle ultime giornate, in particolare nella sfida promozione giocata contro la Salernitana a maggio al “Comunale”. Un 2-1 per l’Atalanta che riporterà i nerazzurri nell’olimpo del calcio italiano: Ganz segnerà il primo gol, seguito poi da Mauro Valentini, centrale difensivo di quella Dea che realizzerà di testa la rete decisiva per la vittoria finale. Che valse ai nerazzurri il ritorno in Serie A. Gli anni dell’esplosione di Ganz furono proprio quelli vissuti in nerazzurro (con la maglia dell’Atalanta, l’attaccante friulano conquisterà anche la convocazione in Nazionale, ndr.). E, a seguito di quelle annate super all’Atalanta, Ganz fu poi acquistato dai nerazzurri di Milano, quell’Inter, in cui l’attaccante in due stagioni fece molto bene e realizzò anche parecchie reti.
Ma Ganz ha lasciato grandi ricordi anche sull’altra sponda di Milano, quella rossonera del Milan. Proprio con i rossoneri, Maurizio Ganz sarà tra i protagonisti di un clamoroso scudetto conquistato nell’annata 1998/1999 da un Milan non certo favorito nei pronostici iniziali per la vittoria del titolo. Alla guida di quei rossoneri, c’era il tecnico romagnolo Alberto Zaccheroni che si affiderà a Ganz nei momenti più complicati per risolvere le partite a favore del suo Milan. Il forte centravanti friulano (Maurizio Ganz nasce a Tolmezzo, in provincia di Udine, nel ’68), partendo dalla panchina, si rivelerà infatti un’arma decisiva. Nelle ultime giornate di quel campionato, il Milan realizzò un’impresa che ancora oggi è ricordata: a sette giornate dalla fine della Serie A 98/99 era molto distante dalla Lazio (candidata numero uno allo Scudetto, ndr.), ma la squadra di Zaccheroni (e di Ganz) infilò un filotto di sette vittorie consecutive sorpassando al fotofinish proprio la squadra biancoceleste e vincendo il Tricolore in modo inaspettato. Ganz, in quel filotto, sarà determinante: in particolare, nella sfida giocata contro i blucerchiati della Sampdoria, il centravanti segnerà al minuto ’94 (in pieno recupero, ndr.) la rete del 3-2 decisiva per la vittoria finale dei rossoneri. Una rete che si rivelerà fondamentale per il Tricolore. Come lo furono tante di quelle segnate in nerazzurro. Quello atalantino, ovviamente.
Filippo Grossi