Ormai a Bergamo si sta chiudendo l’anno della Cultura che ha visto questa città, insieme a Brescia, essere nuovamente sotto i riflettori dopo le amare vicende legate al Covid degli anni scorsi. Il bilancio di come sono andati questi mesi lo sapremo a breve, ma c’è un’iniziativa che nasce volutamente ora, quando le luci si stanno affievolendo. Come a teatro, alla fine di un grande spettacolo, dopo gli applausi, i saluti, la chiusura del sipario e gli spettatori ormai defluiti, ecco che i riflettori vanno girati su chi ha fatto il duro lavoro del “dietro alle quinte”.
Sono tante le persone coinvolte in città in diversi ambiti, ma c’è una categoria, quella degli autisti e manovratori del servizio pubblico della Città di Bergamo, che ha colto i titoli di coda di questo grande evento per uscire dall’anonimato e far comprendere a tutta la comunità il loro valore sia come persone che come professionisti, oltre che come donne e uomini colti perché appassionati di cultura.
Da qui il progetto “Alla guida della cultura”. “E’ un progetto di noi autisti e manovratori dei mezzi di trasporto, autobus e funicolari, in servizio nella città di Bergamo – spiegano -. E’ nato con l’intento di sensibilizzare la nostra comunità sulla nostra professione, ma anche sul nostro ruolo sociale, economico e culturale, che va ben oltre quello del nostro mestiere, appunto la guida. Vengono purtroppo poco notati e considerati altri aspetti del nostro operato. Ad esempio l’essere punto di riferimento dei turisti e dei cittadini per indicazioni ed informazioni, da vere e proprie guide del territorio. Oppure quello di fare da sentinelle sulle strade della nostra città monitorando di continuo cosa accade e allertando subito le forze dell’ordine se c’è bisogno del loro intervento. C’è anche altro, spesso ci troviamo impegnati a gestire dinamiche complesse sui mezzi pubblici, sedare liti, contenere gente alterata, aiutare anziani e persone diversamente abili garantendo a tutti sia la sicurezza che la convivenza civile, anche intervenendo prontamente quando ci sono dei minori. Nell’anno di Bergamo Capitale della Cultura si è reso ancora più evidente il nostro ruolo in termini di marketing territoriale, è anche attraverso le nostre figure che i visitatori si creano un’idea sull’accoglienza e sulla disponibilità di Bergamo e dei bergamaschi. Ognuno di noi s’impegna sempre per favorire la buona reputazione della città agli occhi del mondo. Ma non è tutto. Abbiamo voluto realizzare questo calendario mostrandovi le nostre passioni personali per farvi scoprire che, dietro le nostre divise, ci sono anche donne e uomini che sono parte attiva nella Cultura della nostra terra, donando prestigio e lustro a Bergamo anche in ambiti internazionali”.
Il calendario sarà disponibile tra qualche giorno ed è un calendario da tavolo con box CD (vedi foto, ndr). Il suo costo è di dieci euro, ma è possibile contribuire ulteriormente con una donazione in quanto il ricavato andrà in beneficenza a due associazioni impegnate una, DiverseAbility, nel miglioramento della vita alle persone diversamente abili, l’altra, Amici di Marino Onlus, nella lotta alla tossicodipendenza. Il calendario è possibile prenotarlo all’indirizzo email allaguidadellacultura@gmail.com o scrivendo su Messenger a Letizia Anna Signorile, che ha contribuito all’iniziativa, impegnando nell’opera la sua azienda, la WH Solution Srl.
L’iniziativa è la prima nel suo genere in Italia della categoria e merita un po’ di risalto, tanto quanto gli episodi di violenza che vengono spesso raccontati sui media a danno di questi professionisti.