Verona, Centro Sportivo “Carlo Gavagnin-Rinaldo Nocini”, domenica 29 settembre – 7a giornata girone A di serie C (ore 20.45)
Virtus Verona – Atalanta Under 23 1-2 (1-1)
VIRTUS VERONA (3-4-2-1): Sibi 5,5; Calabrese 6, Toffanin 6,5, Munaretti 6; Daffara (cap.) 6 (42′ st Contini sv), Metlika 6,5, Gatti 5,5 (35′ st D. Mehic sv), Rigo 6,5; Zarpellon 6,5 (35′ st Gomez sv), Rispoli 6,5; De Marchi 7. A disp.: Fortin, Alfonso, Catena, Oni Smith, Ojeh, Filippi, Trovò, Cuel, Cielo, Fiori. All.: Gigi Fresco 6,5.
ATALANTA U23 (3-4-2-1): Dajcar 6,5; Del Lungo 7, Comi 5, Navarro 6,5; Bergonzi 6, Gyabuaa (cap.) 6,5, Manzoni 6 (1′ st Tornaghi 6), Ghislandi 6 (11′ st Bernasconi 6,5); Muhameti 5,5 (1′ st Panada 7), Vavassori 5,5 (11′ st Cassa 6,5); Vlahovic 6 (37′ st Alessio 7). A disp.: Pardel, Bertini; De Nipoti, Obrić, Scheffer, Sodero, Cortinovis, Chiwisa. All.: Francesco Modesto 7.
Arbitro: D’Eusanio di Faenza 6,5 (Caldarola di Asti, Granata di Viterbo; Djurdjevic di Trieste).
RETI: 21′ pt De Marchi (VV), 24′ pt Navarro (A), 38′ st Alessio (A).
Note: serata tiepida. Ammoniti Manzoni, Ghislandi e D. Mehic per gioco scorretto. Espulso Comi per fallo su chiara occasione da gol al 44′ pt. Tiri totali 21-7, nello specchio 5-3, parati 4-1, respinti/deviati 6-2, legni 1-0. Corner 10-2, recupero 1′ e 4′.
Verona – La coppia d’oro della domenica sera è Navarro-Alessio. Un inserimento dalla difesa per riacciuffarla, uno dalla panchina per rimontarla in spaccata in area piccola sull’ultima azione veramente nitida con Panada ad appoggiare dalla destra, un corner corto in movimento per rompere il ghiaccio col fondo del sacco coi nuovi colori. L’Atalanta Under 23, oltre a infliggere la quarta sconfitta di fila alla Virtus Verona per di più sul suo campo, ottiene la quarta propria e la seconda consecutiva dopo quella casalinga con la Pergolettese, dribbla l’inferiorità numerica lunga 51 minuti e riscavalca l’AlbinoLeffe (13 punti a 12) al quarto posto. Venerdì prossimo a Caravaggio sale la Giana per l’ottava giornata.
A ruota del botta e risposta a cavallo del decimo tra Vavassori, fiacca centrale a rimorchio di Del Lungo con velo di Vlahovic, e Calabrese, che svetta sul primo corner in assoluto del match, ecco il secondo provocato dal tracciante dal limite di Zarpellon parato in angolo da Dajcar. Se l’altro attaccante di casa, De Marchi, apre lo score saltando Navarro e mettendola tra le gambe del portiere sloveno, il compagno di reparto si fa aprire il piattone fuori misura dal terzo angolo di Rispoli venendo immediatamente punito dallo stesso difensore barcelonista, che combina col serbo per piazzarla a giro di destro dall’area, suo secondo gol stagionale dopo quello di Lumezzane. Il duo d’attacco di Fresco vive una fase di innesco reciproco e per qualche decina di cenrimetri, a lato del primo palo, l’apripista della serata non imbrocca il nuovo vantaggio. Non arriva in rimonta quello della Dea-bis come non arriva in tempo in scivolata l’italobrasilianpolacco sul tracciante dell’ex Partizan dalla sinistra dell’area (38′), mentre Ghislandi, accentratosi fino alla lunetta, non la fa scendere abbastanza con una traiettoria arcuata apertagli da Gyabuaa. A due dalla pausa, Comi trattiene De Marchi prima del limite sul rilancio di Toffanin e gli viene sventolato il cartellino rosso: la punizione di Rigo più in qua dal vertice destro colpisce la barriera dell’autore del pari, dal muro ghislandiano opposto al perno di casa la sfera rimbalza ancora al laterale mancino che saggia in riflessi di Dajcar con una botta tesa e indirizzata sotto il montante, benché poco angolata.
Nella ripresa ci ritenta subito Toffanin (3′), Metlika cicca la punizione (9′) provocata dal giallato Ghislandi e intorno al sessantacinquesimo il gioco delle torri da tiro dalla bandierina destra dell’interno destro veronese non riesce bene tra i due destri di destra della retroguardia rossoblù. Se il rischio più serio è la traversa di De Marchi alla mezzora, bruciato Tornaghi sullo scavino di Rispoli, Vlahovic si riaffaccia alzando la mira in asse a Cassa. Al 34′ Dajcar deve dire di no a Zarpellon e al 41′ al defilatissimo Calabrese che ne saggia la respinta di pugno.