AlbinoLeffe – Sambenedettese 0-0ALBINOLEFFE (3-5-2):
Coser 6; Gusu 6,5, Mondonico 6,5, Stefanelli 6; Gonzi 6,5 (27′ st Gelli 6,5), Agnello (cap.) 6, Romizi 6 (27′ st Sbaffo 6), Giorgione 6 (21′ st Nichetti 6), Ruffini 6,5; Sibilli 6, Kouko 5,5 (28′ st Colombi 5). A disp.: Cortinovis, Micheli, Ravasio, Coppola, Sabotic. All.: Marcolini 6.
SAMBENEDETTESE (3-5-2): Pegorin 6,5; Celjak 6, Miceli (cap.) 6,5, Zaffagnini 6; Gemignani 5,5, Ilari 6, Gelonese 6 (14′ st Caccetta 6), Rocchi 6, Cecchini 6; Di Massimo 5,5 (18′ st Islamaj 6), Calderini 5,5 (36′ st Russotto sv). A disp.: Sala, De Paoli, Signori, Panaioli. All.: Roselli 6.
Arbitro: Saia di Palermo 5,5 (Ceolin di Treviso, De Angelis di Roma 2).
Note: serata fredda, spettatori 955 di cui 134 paganti (incasso 1.381 euro) e 821 abbonati (rateo 4.976 euro). Ammoniti Stefanelli e Miceli per gioco scorretto. Corner 12-3, recupero 1′ e 4′.
Bergamo – Reti bianche, con traversa-beffa al 94′ di Sibilli, stop di petto e punta destra su palla lunga di Gusu, e per l’AlbinoLeffe del nuovo corso targato Marcolini (2 pari e 1 ko a Rimini in 3 match) anche la Sambenedettese dell’ex Zaffagnini è un ostacolo invalicabile. Dominatori sul piano del gioco e delle occasioni, i seriani hanno peccato di freddezza e incisività (8 reti, peggior attacco) una volta di più. L’unico successo nel girone B di serie C, in sedici giornate, resta quello della dodicesima in casa col Renate. Che ora guarda l’armata brancaleone bergamasca, ultima (12) dietro la Virtus Vecomp Verona (13), dall’alto in basso a braccetto con la Giana a quota 15. China pericolosissima.
Al 7′ Gonzi accende un fuoco, l’imprecisione da fuori di Romizi lo spegne: Kouko non sfrutta la sponda di piede di Sibilli, sulla seconda palla il regista è pronto ma non inquadra lo specchio. All’alba del decimo non cambia l’esito, bensì il fronte di partenza, col cross di Ruffini per l’aggancio di destro al volo del rifinitore dell’azione precedente. Un’acrobazia vanificata dall’esterno della rete sotto la Curva Sud occupata dai tifosi ospiti, che si destano al 17′ sull’asse Ilari-Di Massimo (idem) con tiro senza incrociare da posizione leggermente defilata. Quel rettangolo magico resta un tabù anche per i padroni di casa, alla terza chance con la svettata larga di Kouko (21′) sullo schema Romizi-Agnello dalla bandierina. I blucelesti faticano a metterla, ma quando la fanno capita il fischio contro, segnatamente il fuorigioco sbandierato a Sibilli che al 26′ infila sottomisura – la sfera varca la linea nonostante il tuffo di Pegorin – sugli sviluppi della punizione da sinistra di Romizi (procurata da Giorgione, fallo di Gemignani) corretta dalla torre di Mondonico all’altezza del dischetto. C’è una sola squadra in campo e lo conferma la fotocopia (stavolta atterrato Ruffini) al 31′: il muro respinge, Gonzi fa due passi e scarica addosso al basso ventre di Miceli, lo specialista di giornata in dighe e respinte.
Se la prima frazione si chiude virtualmente con la stoccata sporca e centrale dalla lunga di Agnello sull’onda lunga del secondo angolo a favore (38′), essendo rintuzzato da Celjak il colpo di testa di Giorgione (45′) servito dall’ammollo di Gonzi nella scia di Gusu, nella ripresa i ritmi per tentare di sbloccarla necessitano di un’impennata. Invece capitano occasioni più che altro da fermo, come al 4′, quando il corner dalla destra di Romizi accarezza l’incornata di Stefanelli che il portiere avversario schiaffeggia di pugno. Nel florilegio di parabole dal fondo si registrano le proteste per un presunto aggancio allo stesso difensore (9′) e uno scontro Pegorin-Sibilli al quarto d’ora su traversone dalla destra del sannita: Ruffini spara alle stelle, ma era una carica sull’estremo rossoblù. Oltre metà tempo il tecnico savonese cambia la corsia destra, la regia e la prima punta. Niente da fare, si spinge ma non si viene al dunque: al 33′ Stefanelli prende l’ascensore sul corner (l’undicesimo) da mancina di Ruffini e Nichetti, appostato davanti al secondo palo, non corregge nel sacco per un amen di ritardo. Quindi la zampata in extremis a unghie spuntate. Ora si va a Monza sabato 15 (20.30), poi la Virtus Verona (22, 14.30) e a Vicenza (14.30) a Santo Stefano. Al giro di boa bisognerà arrivare accumulando bottini, oppure si fa durissima.
Simone Fornoni