Padova – AlbinoLeffe 2-2 (1-0)PADOVA (3-4-2-1):
A. Donnarumma 6; Germano 6, Valentini (cap.) 5,5, Belli 6,5; Vasic 6 (36′ pt Jelenic 6), Franchini 6, Dezi 6,5, Zanchi 5,5 (31′ st Cretella sv); Liguori 7 (31′ st Gagliano sv), Russini sv (22′ pt Piovanello 6,5); Ceravolo 5 (31′ st De Marchi sv). A disp.: Zanellati, Fortin, Radrezza, Calabrese, Curcio, Ghirardello. All.: Bruno Caneo 6.
ALBINOLEFFE (3-5-2): Pratelli 5; Borghini 6, Milesi 6, Saltarelli 6 (40′ st Miculi sv); Gusu (cap.) 6,5, Doumbia 6 (1′ st Giorgione 5,5), Brentan 6,5, Piccoli 7, Tomaselli 6 (1′ st Cocco 7); Zoma 7, Cori 7 (40′ st Petrungaro sv). A disp.: Facchetti, Pagno, Muzio, Concas, Rosso, De Felice, Toma. All.: Giuseppe Biava 6,5.
Arbitro: Ancora di Roma-1 5,5 (Pressato di Latina, El Filali di Alessandria; IV Marangone di Udine).
RETI: 13′ pt rig. Liguori (P), 3′ st Zoma (A), 10′ st Cori (A), 11′ st Belli (P).
Note: tardo pomeriggio sereno, terreno in condizioni precarie. Spettatori 2.766 di cui 2.080 abbonati e 686 paganti per un incasso ai botteghini di 4.615,70 euro. Espulso Giorgione al 45′ st per somma di ammonizioni (reciproche scorrettezze con Franchini). Ammoniti Pratelli, Zanchi, Vasic, Zoma Giorgione e Petrungaro per gioco scorretto, Franchini per accenno di rissa. Tiri totali 13-10, nello specchio 3-5, parati 1-3, respinti/deviati 2-1. Corner 5-4, recupero 6′ e 4′.
Padova – Quinto risultato utile consecutivo e 17 punti fuori dai playout, oppure il bicchiere mezzo vuoto dell’ennesima vittoria mancata? All’Euganeo l’AlbinoLeffe di Biava cambia il portiere e l’anti-vice Pagno ne combina due di troppo, zavorrando di fatto il punteggio e una buona prova collettiva. Dapprima travolge sbracciando Liguori, lanciato da Germano entro la metà campo, per il rigore dello svantaggio. Nella seconda metà, ecco la stoccata da fuori di Belli non trattenuta e rimbalzatagli dalla testa fin dentro il sacco dopo il pallone del rompighiaccio allontanato di testa da Milesi. Per fortuna, contro il Padova, dalla pausa e dal tunnel sbuca l’assistman Cocco, bravo a intercettare la palla a metà tra il partner di linea e il maldestro recuperatore Franchini per suggerire il tocco vellutato a incrociare del pari di Mohamed Alì Zoma, secondo gol in stagione e di fila dopo l’illusoria zampata casalinga col Sangiuliano. Lo stesso Cori scaglia il provvisorio sorpasso sotto la traversa, sempre assistito dal sardo in linea con Saltarelli e Piccoli. I bottini pieni rimangono fermi al tris Novara-Triestina-Pro Vercelli, settima, ottava e dodicesima: a fine mese restano da affrontare la Pro Patria a Zanica e il Mantova nell’infrasettimanale della sedicesima.
Il tiro mancino dagli 11 metri nell’angolo alla destra del backup tra i pali, salvato dal rosso dalla direzione dell’avversario opposta a quella del pallone e dal posizionamento di Borghini alle sue spalle nella diagonale abortita, apre una sfida fin lì inesistente, proseguita comunque col doppio squillo bluceleste tra 22′ e 24′. Il pari piede Piccoli, appoggiato da destra da Doumbia, impegna in corner l’ultimo baluardo veneto dai 25 metri, quindi a sbattere sull’ostacolo Valentini, che respinge di tallone, è Tomaselli, servito dal precedente oltre il limite sulle ali della rimessa laterale di Gusu prolungata da Brentan e spondata dal futuro pareggiatore. Regista e riserva provano a ergersi a protagonisti a ruota della sveglia di casa, l’assolo scollinata la mezzora della new entry Piovanello (noie al quadricipite per Russini) che, aggirato pure il rientro della mezzala ivoriana nata a Treviglio, chiama il guantipede ex Empoli (giovanili) e Piacenza alla difesa del legno di competenza. Il ragazzo in mezzo calcia un paio di punizioni, quella alta (28′) per la carica di Belli sul centravanti e quella smanacciata (36′) dal fratello d’arte Antonio Donnarumma, travolto dal secondo.
Le chances bergamasche entro l’intervallo sono il terzo tempo a lato della punta pesante viterbese, in anticipo su Zanchi, accarezzata dal traversone a rientrare del pendolino sinistro al 43′ abbondante, e la fotocopia centrale del perno ex Atalanta al 1′ di recupero sul terzo corner da destra del sostituto da metronomo dello squalificato Francesco Gelli. Di contro, i Caneo-boys scatenano il primo cambio, in scia al recupero con ribaltamento di fronte di Franchini, alla ricerca dell’apripista dall’altro lato che non chiude bene la scucchiaiata.
Inizia la ripresa ed è un’altra rimessa dell’esterno destro rumeno a ingarbugliare le marcature e le posizioni, situazione ripetuta da tutt’altra parte in occasione del nasino avanti del numero 9, al terzo successo personale nell’ultimo poker di impegni, col firmatario del primo pari a usare le mani. Di là, pericoloso Dezi al 18′, se non masticasse per tentare il tap-in sul cross dal lato corto di Piovanello respinto a pugni chiusi dallo sfortunato 2001 coi guanti. Niente di che la spaccata dell’autore del 2-1 (29′) arpionando in mezzo a due terzi della difesa l’assist-scavetto di Brentan; la pertica della Tuscia decide di fare da ciambella di salvataggio all’inesperto compagno deviando in angolo a corpo morto il calcio franco da mancina di Jelenic (34′). Nel finale un Giorgione a mezzo servizio (solo un colpo di testa poco centrato) s’accapiglia con Franchini e, già giallato per fallo su Zanchi, guadagna la doccia con oltre tre corsette d’orologio in anticipo.
Simone Fornoni