Trento – AlbinoLeffe 0-0TRENTO (4-3-1-2):

Marchegiani 6; Osuji 6, Trainotti 6, Carini 6,5, Simonti 6; Ruffo Luci 6, Nunes 6, Belcastro 6; Pasquato 6,5; Barbuti 5,5 (44′ st Vianni sv), Pattarello 5. A disp.: 1 Cazzaro, 22 Chiesa, 2 Galazzini, 3 Oddi, 9 Chinellato, 14 Scorza, 18 Raggio, 20 Matteucci. All.: Carmine Parlato 6.
ALBINOLEFFE (3-5-2): Rossi 6; Gusu 6, Marchetti 6, Ntube 6; Petrungaro 6,5 (32′ st Tomaselli 6), Doumbia 6, Saltarelli 6, Poletti 6, Michelotti 6; Ravasio 5,5 (15′ st Cori 5,5), Martignago 6,5 (15′ st Galeandro 5,5). A disp.: 40 Facchetti, 20 Genevier, 25 Zoma, 41 Muzio, 42 De Felice, 44 Concas. All.: Davide Mandelli 6 (Michele Marcolini squalificato).
Arbitro: Mastrodomenico di Matera 6 (D’Ascanio di Roma 2, Masciale di Molfetta; IV Nigro di Prato).
Note: ammoniti Poletti, Nunes, Carini, Simonti e Ntube per gioco scorretto. Tiri totali 6-7, nello specchio 1-1, respinti/deviati 1-4, parati 1-1. Corner 5-4, recupero 1′ e 2′ .

Trento – Un tiro in porta per uno non fa male a nessuno. L’inforcata di occhiali dell’AlbinoLeffe a Trento per un punticino che scrive 24 al termine di un girone d’andata del girone A di serie C falcidiato dagli infortuni non si spiega altrimenti: la prudenza ha killerato la voglia di spettacolo, a momenti anche di fare calcio. Botti attesi, a questo punto, per martedì prossimo alle 18: c’è già la prima di ritorno ospitando la Pro Patria, si inaugura lo Stadium di proprietà nel campus di Zanica.
Nulla di fatto, dunque, per la rocambolesca rivincita a rincorsa dell’ottavo di Coppa Italia del 3 novembre a Gorgonzola. Apre le danze da valzer lentissimo e pressoché immobile la svettata alta (3′) di Carini a correzione della punizione di Pasquato dalla trequarti destra, schema ricorrente per i portacolori del “Briamasco”, prima del doppio acuto di Martignago che intorno al quarto d’ora si scontra sul muro di casa da fermo e quindi su sponda di Ravasio. Un settebello cronometrico e sugli sviluppi del nuovo calcio franco da mancina della punta arrivata in estate è Saltarelli a mancare il vantaggio di seconda al volo quasi dal limite, ma è sull’asse tra Petrungaro e il recuperatore biondo là davanti che si consuma addosso alle manone di Marchegiani, a sei dalla pausa e al culmine di una noia lunga come la fame, l’occasionissima per rompere il ghiaccio in diagonale da posizione però defilata. Non si ripresenterà più alcunché di simile nella frazione numero due. Al 5′ il rimorchio dall’ala romana respinto dell’avanti bluceleste più ficcante, ovvero gli unici tra i seriani a crederci un po’. Di là, il colpo di testa fuori misura di Nunes (21′) accarezzato da fermo dal solito specialista, che un ottovolante più tardi sfiora il sette da piazzato diretto. No stress per Rossi sul campanile dell’autore della prima chance da angolo al 27′; se al quarantesimo Galeandro incespica, in attesa dell’extra time Tomaselli prova il numero dalla destra allargando la traiettoria mancina giusto per non riuscire a metterla.