AlbinoLeffe – Caldiero Terme 2-3 (1-1)ALBINOLEFFE (3-5-2):
Marietta 6; Borghini (cap.) 6, Potop 5,5, Baroni 6; Gusu 5,5 (20′ st Evangelisti 6,5), Munari 6, Agostinelli 5,5, Parlati 6 (43′ st Capelli sv), Giannini 5,5 (1′ st Zanini 7); Longo 6,5, Zoma 6,5 (36′ st Mustacchio 6). A disp.: 1 Facchetti, 12 Taramelli; 21 Ricordi, 23 Toma, 26 Angeloni, 50 Grassia, 77 Freri. All.: Giovanni Lopez 6.
CALDIERO TERME (3-4-1-2): Giacomel 6,5; Mazzolo 6,5, Molnar 6, Gobetti 6; Gecchele 6,5, Mondini 6, Gattoni 6,5, Pelamatti 5,5; Fasan 6,5 (26′ st Furini 6,5); Cazzadori 7 (29′ st Quaggio 6,5), Zerbato 5,5 (44′ st Lanzi sv). A disp.: 22 Kuqi, 91 Aldegheri; 3 Personi, 5 Amoh, 11 Orfeini, 21 Riahi, 23 Baldani, 85 Cisse. All.: Cristian Soave 6,5.
Arbitro: Castellano di Nichelino (Scribani di Agrigento, Mititelu di Torino; IV Milone di Taurianova).
RETI: 12′ pt e 17′ st Cazzadori (C), 45’+4′ pt Baroni (A), 1′ st Zanini (A), 45’+1′ st Furini (C).
Note: tardo pomeriggio afoso, spettatori 393 di cui 201 paganti (incasso 2.209 euro) e 291 abbonati nominali (rateo 2.238,27 euro). Cooling break 25′ pt, 25′ st. Ammoniti Gobetti, Parlati e Mondini per gioco scorretto, Lopez (all. A., 13′ st) per proteste, Cazzadori per comportamento non regolamentare. Espulso Lopez (all. A. ) al 29′ st per poteste. Tiri totali 13-8, nello specchio 4-5, parati 2-2, respinti/deviati 3-2, legni 1-0. Corner 3-3, recupero 4′ e 6′.
Zanica – Rilancio di Gattoni, fuga di Quaggio che travolge Borghini e Furini che si gira a rimorchio nell’angolino dal limite. Il colpo del ko, per l’AlbinoLeffe manovriero e sforna-occasioni ma sprecone, dal tecnico Lopez cacciato per una parolina in eccesso all’arbitro e distratto dietro, nella gara a rincorsa vinta dal neopromosso Caldiero Terme. Una sfida in cui Riccardo Baroni (nella foto U.C. AlbinoLeffe – Tommaso Berardi), figlio d’arte, di mister Marco, pareva aver deciso di fare il cattivo e il bel tempo nella canicola opprimente dello Stadium di via Comun Nuovo. Prima, Cazzadori sfuggito dopo la diagonale più sbracciata di sempre sull’imbucata da metà campo di Fasan. Al sipario del recupero, con l’intervallo alle viste, il destro sottomisura, piede debole, per correggere nell’1-1 in area piccola lo schema da lontano di Parlati spondato dal fondo da Borghini. Nella ripresa, un’altra disattenzione difensiva, stavolta di Gusu che ci rimette anche il posto per un sospetto stiramento, favorisce ancora il doppiettista del sabato sera in spaccata mancina da zero metri sul lancetto di Mondini vanificando, prima della beffa finale, la zampata aprendo il piatto di Zanini servito da Zoma che gli aveva chiamato la profondità. Ora due serali di marca berica, lunedì 2 e sabato 7 settembre, ad Arzignano e ospitando il Vicenza.
Cronaca ricchissima e prevalenza bluceleste, ma alla fine prevalgono gli altri, quasi senza sapere il perché. Al 3′ il recupero in scivolata di Gattoni sul rilancio di Giannini innesca corsetta e telefonata mancina di Fasan dalla lunetta. La risposta a cronometro raddoppiato è figlia della palla persa di Pelamatti sul rinvio di Marietta, occasione buona per Longo di pescare in corridoio lo slalom di Zoma che però, causa contrasto finale di Molnar, riesce appena ad allungare la scarpe per tirarla a favore di presa senza difficoltà di Giacomel. Poi il patatrac alla sporca dozzina cronometrica, seguito da un tentativo sbilenco di Munari sugli sviluppi del primo angolo di Parlati, da sinistra, respinto di pugno fuori area dal portiere ospite. Pochissimo fino al 27′ inoltrato, quando l’assistman del vantaggio veronese e Mondini ci provano di seconda dopo un cambio di fronte verso sinistra direttamente da rimessa laterale, con Parlati, poco dopo ammonito per foga eccessiva nel tackle in pressing alto su Gecchele, a stoppare il primo tentativo comunque da distanza proibitiva. Inutile anche solo il conato di Longo al 33′ su recupero di Agostinelli: palla sull’esterno della rete a guardiano della stessa uscito di sede, ma posizione irregolare del centravanti.
Inutile anche il tiro di collo esterno dalla lunga di Zoma al 37′ dopo una convergenza da mancina, pericoloso invece l’uno contro uno vinto da Gecchele con Giannini, rimediato dall’affannoso recupero in scivolata di Agostinelli e dalla smanacciata di Marietta in mischia a evitare guai anche da Cazzadori. Minuto 40, blucelesti decisamente giù di tono e capaci appena di un’apertura a destra per Munari che mette in ambasce l’avversario tra i legni, che allontana in controtempo spalle allo specchio.
Tornato tutto a posto o così pare a un amen dalla fine del primo atto, il secondo non è cominciato da nemmeno un giro di lancetta che la new entry, in per Giannini con sequela di Munari dal centrodestra a pendolino sinistro, la allunga a Zoma verso sinistra per poi seguirne il movimento, riceverne lo scarico e girarsi col piatto nell’angolo lontano. E gli altri? Il sinistro di Gattoni dalla distanza fa il solletico (3′). Parlati casomai lo fa al legno esterno al 6′ quando il campo è pressoché finito, Zoma (12′) invece spara dritto per dritto dal lato corto a destra. Ammonito per aver tirato lo stesso dopo il fallo in attacco sul lancio di Mazzolo, Cazzadori si rifà subito, appostato come un falco, a difesa schierata.
Mica finisce qui. Chi spinge perché ritiene di meritare il bottino pieno non la mette e ci lascia le penne. Al 28′, sollecitato dall’out dal Burkinabé, il tacco di Longo rimbalza due volte davanti a Giacomel sollecitandone l’ultimo riflesso; a dieci dal novantesimo la smorzata su Zoma, nella ripresa sempre sulla destra e rilevato poco più tardi dall’esordiente Mustacchio, apre la strada alla sponda di Longo per l’autore del temporaneo 2-1, che se la sistema fintando Molnar salvo allargare troppo il diagonale. Prima del ribaltamento fatale, l’ex Pro Vercelli alza di fronte il cross dalla trequarti di Evangelisti.
TERZO TEMPO – “Siamo stati indegni, una cosa vergognosa, la più brutta partita fatta dalla mia squadra in due anni che sono qui. Al di là del risultato, della prestazione e delle occasioni che come sempre abbiamo creato, non ho visto uno spirito, l’anima che spesso ci contraddistingue. Ora analizzeremo: non sono nemmeno arrabbiato, sono molto deluso. Si va avanti cercando di recuperare per la prossima gara”. Negativo al massimo Giovanni Lopez, tecnico dell’AlbinoLeffe sorpreso dal Caldiero: “In un altro contesto questa partita sarebbe finita molto diversamente, anche se la neopromossa viene da due turni vinti in Coppa Italia che non sono poca cosa. L’avevamo raddrizzata e subito dopo la stavamo vincendo, una squadra normale che sa gestire le situazioni deve portarla a casa – attacca Lopez -. Intendiamoci, il primo responsabile sono io. Un gol preso al novantesimo non è una novità, l’hanno scorso ci era successo sei volte. Sono in imbarazzo, non tanto per la prestazione ma per il modo di perdere, nei confronti della proprietà, della dirigenza e della gente che ha pagato, perché non me l’aspettavo”. “Un passo indietro rispetto all’aver resistito in 10 per 85 minuti contro la Torres in Coppa Italia, per fortuna adesso tra due lunedì e il sabato successivo c’è modo di rimediare – chiosa l’allenatore dei seriani –. L’espulsione? La definirei gratuita, da un arbitro al primo anno di C, perché se l’arbitro non fischia quando un giocatore viene spinto e non vede il fallo di mano dell’attaccante sul primo gol…”.